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sabato 30 ottobre 2010

29 ottobre 1975 - 29 ottobre 2010 - Mario Zicchieri: PRESENTE!

Sei mesi esatti dopo la morte di Sergio Ramelli, quando sembrava già di aver toccato il fondo di ogni aberrazione nella violenza politica, arriva da Roma un’altra notizia shock. E’ il pomeriggio del 29 ottobre 1975 quando un gruppetto di ragazzi si accinge ad aprire, come tutti i pomeriggi, la sezione Prenestino del MSI in via Erasmo da Gattamelata. Stanno chiacchierando voltando le spalle alla strada quando arriva un’auto delle Brigate Rosse, un finestrino si abbassa, ne esce la canna mozza di un fucile che esplode pochi, rapidi colpi, centrando in pieno il gruppo di ragazzi. La micidiale scarica di pallettoni uccide sul colpo Mario Zicchieri, detto “Cremino” per la sua corporatura esile studente-lavoratore di 16 anni. Mario muore dissanguato quando un tappezziere generoso gli corse addosso cercando di fermare l’emorragia con la carta di giornale… Non ci riuscì, lui ripeteva: "Non ditelo a mia Madre….". Nella sparatoria viene ferito anche Mario Lucchetti al ginocchio ed alla mano che all’epoca aveva 15 anni, (si riprenderà dopo un interminabile, calvario di riabilitazione). Così, sulla scena “politica” fa la sua comparsa per la prima volta il fucile a canne mozze di chiaro ascendente mafioso e la vile strategia omicida che ricorda i gangster americani degli anni 30. Ma l’azione (lo si scoprirà quindici anni dopo a seguito delle confessioni dei brigatisti Seghetti e Morucci) era stata studiata a tavolino “per incutere timore ai militanti di Destra i quali, nonostante le ripetute aggressioni subìte, non davano segni di cedimento”. Zicchieri è la più giovane vittima di quegli anni assurdi e ancora oggi vengono i brividi pensando che si era avvicinato alla destra solo da pochi mesi, sull’onda emotiva dell’uccisione di Mantakas. Per lui non ci fu giustizia, come per la maggior parte dei camerati assassinati. Gli esecutori materiali del delitto sono non sono stati adeguatamente puniti.  

                                                

Sono passati 35 anni dalla morte di quel ragazzo semplice che a 16 anni ha pagato con la vita il suo impegno politico. Sono cambiati i tempi, il contesto politico, la gente. Ma non la nostra voglia di dare vita alle nostre idee, al nostro credo, al nostro senso di giustizia.                                                                                                                                                                               Anche nel nome di Mario!!!

 

MARIO ZICCHIERI: PRESENTE!

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