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domenica 29 novembre 2009

IL GUERRIERO DELLA LUCE (E' lunga, ma per chi non l'avesse mai letta ne vale la pena)





Quando si avvicina il momento del combattimento, il guerriero della luce è pronto a tutte le eventualità.
Valuta ogni singola strategia, e si domanda : "Che cosa farei se dovessi lottare con me stesso?" In questa maniera, scopre i propri punti deboli. In quell'istante l'avversario si avvicina. La sua borsa è piena di promesse, trattati, negoziati. Ha proposte allettanti e facili alternative. Il guerriero analizza ognuna delle proposte. Cerca anche un accordo, ma senza perdere la dignità.
Se eviterà il combattimento, non lo farà perchè è stato sedotto, ma perchè ha pensato che questa fosse la strategia migliore. Un guerriero della luce non accetta doni dal nemico. Allora io ripeto: i guerrieri della luce si riconoscono dallo sguardo. Si trovano nel mondo, fanno parte del mondo, e al mondo sono stati inviati senza bisaccia e senza sandali. I guerrieri della luce soffrono per stupidaggini, si preoccupano di cose meschine, si reputano incapaci di crescere. Talvolta si credono indegni di qualsiasi benedizione o miracolo.
I guerrieri della luce sovente si domandano che cosa stiano facendo qui. Molte volte pensano che la loro vita non abbia alcun significato. Perciò sono guerrieri della luce. Perchè sbagliano. Perchè si interrogano. Perchè continuano a ricercare un significato. E finiranno col trovarlo. Il guerriero della luce si sta ridestando dal suo sonno. Pensa: "Non riesco a sopportare questa luce che mi fa crescere." La luce, tuttavia, non scompare. Il guerriero pensa: "Saranno necessari dei cambiamenti che non ho voglia di fare."
La luce persiste, perchè la volontà è una parola piena di trucchi. Allora gli occhi e il cuore del guerriero cominciano ad abituarsi alla luce . Essa non lo spaventa più, e lui comincia ad accettare la propria Leggenda, anche se ciò significa correre dei rischi. Il guerriero ha dormito per lungo tempo. E' naturale che Si stia risvegliando a poco a poco. Il lottatore esperto resiste agli insulti: conosce la forza del proprio pugno, l'abilità dei propri colpi. Davanti all'avversario impreparato, lo guarda fissamente negli occhi, e riesce a vincere senza portare la lotta sul piano fisico. A mano a mano che il guerriero apprende dal suo maestro spirituale, la luce della fede comincia a brillare anche nei suoi occhi, ed egli non ha bisogno di dimostrare niente a nessuno. Non lo scalfiscono le argomentazioni aggressive dell'avversario, il quale afferma che Dio è superstizione, che i miracoli sono trucchi, che credere negli angeli significa fuggire dalla realtà.
Proprio come il lottatore, il guerriero della luce conosce la propria forza immensa: non lotta mai con chi non sopporta l'onore del combattimento. Il guerriero della luce deve sempre avere scolpite nella mente le cinque regole del combattimento, scritte da Chuan Tzu tremila anni fa. La fede. Prima di affrontare una battaglia è necessario credere nel motivo della lotta. Il compagno. Scegli i tuoi alleati e impara a lottare in compagnia, perchè nessuno vince una guerra da solo. Il tempo. Una lotta in inverno è diversa da una in estate; un buon guerriero presta attenzione al momento giusto per entrare in battaglia. Lo spazio. Non si lotta nella stessa maniera in una gola o in una pianura. Pensa a ciò che esiste intorno a te, e al modo migliore di muoverti. La strategia. Il miglior guerriero è colui che pianifica il proprio combattimento. Raramente il guerriero conosce l'esito di una battaglia quando questa si conclude. Il movimento della lotta ha generato molta energia intorno a lui, e c'è un istante in cui sia la vittoria che la sconfitta sono ancora possibili. Sarà il tempo a dire chi ha vinto e chi ha perso. Ma egli sa che, da quel momento, non si può fare più nulla: il destino di quella lotta è nelle mani di Dio. In quei momenti, il guerriero della luce non si preoccupa del risultato. Guarda nel proprio cuore e si domanda: "Ho combattuto il Buon Combattimento?"
Se la risposta è affermativa, si riposa. Se è negativa, prende la spada e ricomincia ad allenarsi. Il guerriero della luce ha in sè la scintilla di Dio. Il suo destino è quello di stare con gli altri guerrieri, ma a volte avrà bisogno di praticare, solitario, l'arte della spada: perciò, quando è separato dai compagni, si comporta come una stella. Illumina quella parte dell'universo che gli è stata destinata e tenta di mostrare galassie e mondi a coloro che guardano il cielo. La perseveranza del guerriero sarà ben presto ricompensata. A poco a poco, altri guerrieri si avvicinano, e i compagni si riuniscono in costellazioni, coi loro simboli e i loro misteri. A volte il guerriero della luce ha l'impressione di vivere due vite nello stesso tempo. In una è obbligato a fare tutto ciò che non vuole, a lottare per idee nelle quali non crede. Ma, c'è anche un'altra vita, ed egli la scopre nei sogni, nelle letture, negli incontri con uomini che la pensano come lui. Il guerriero consente sempre alle due vite di avvicinarsi. "C'è un ponte che collega quello che faccio con ciò che mi piacerebbe fare", pensa. A poco a poco, i suoi sogni cominciano a impadronirsi della vita di tutti giorni, finchè egli avverte di essere pronto per ciò che ha sempre desiderato. Allora basta un pizzico di audacia, e le due vite si trasformano in una. Scrivi di nuovo quello che ti ho già detto: "Il guerriero della luce ha bisogno di tempo per se stesso." E impiega questo tempo per il riposo, la contemplazione, il contatto con l'Anima del Mondo. Anche nel pieno di un combattimento, egli riesce a meditare. In certe occasioni, il guerriero si siede, si rilassa e lascia che tutto ciò che sta accadendo intorno continui ad accadere. Guarda il mondo come se fosse uno spettatore, non tenta di crescere, nè di sminuirsi, ma solo di abbandonarsi senza alcuna resistenza al movimento della vita. A poco a poco, tutto ciò che sembrava complicato diventa semplice.
E il guerriero ne gioisce. Il guerriero della luce si preoccupa di coloro che pensano di conoscere il cammino. Questi sono così fiduciosi nella propria capacità di decidere da non avvertire l'ironia con cui il destino scrive la vita di ogni essere umano: e protestano ogniqualvolta l'inevitabile bussa alla porta. Il guerriero della luce ha i suoi sogni. Sono i sogni a farlo procedere. Ma egli non commette mai l'errore di pensare che il cammino sia facile e la porta sia larga. Sa che l'Universo funziona in modo identico a quello dell'Alchimia. "Solve et coagula", dicevano i maestri. "Concentra e disperdi le tue energie, secondo la situazione." Ci sono momenti in cui è necessario agire, e altri in cui si deve accettare. Il guerriero sa fare questa distinzione. Quando apprende a maneggiare la spada, il guerriero della luce scopre che il suo equipaggiamento deve essere completo: e questo include un armatura.
Così parte alla ricerca dell'armatura, e ascolta le proposte di vari venditori. "Usa la corazza della solitudine", dice uno. "Utilizza lo scudo del cinismo", incalza un altro. "La migliore armatura è quella di non farsi coinvolgere da niente", afferma un terzo. Il guerriero, però, non vi presta ascolto. Con serenità, si reca nel suo luogo sacro e veste il mantello indistruttibile della fede. La fede para tutti i colpi. La fede trasforma il veleno in acqua cristallina. "Io vivo credendo a tutto ciò che gli altri mi dicono, e rimango sempre deluso", dicono di solito i compagni. E' importante confidare negli altri. Un guerriero della luce non ha paura delle delusioni, perchè conosce il potere della propria spada e la forza del proprio amore. Riesce comunque a imporre i propri limiti: una cosa è accettare i segnali di Dio, e capire che gli angeli si servono della bocca del nostro prossimo per darci dei consigli; un'altra è non saper prendere delle decisioni, ed essere sempre alla ricerca di una maniera per farci dire dagli altri che cosa dobbiamo fare. Un guerriero confida negli altri perchè, prima di tutto, confida in se stesso. Il guerriero della luce guarda la vita con dolcezza e decisione.
Egli è davanti a un mistero di cui, un giorno, troverà la risposta. Spesso e volentieri, dice fra sè e sè: "Ma questa vita sembra una follia." Ha ragione. Concentrato sul miracolo del quotidiano, egli nota di non essere sempre in grado di prevedere le conseguenze dei propri atti. A volte agisce senza avere la coscienza di ciò che sta facendo: salva senza sapere che sta portando a salvamento, soffre senza conoscere il motivo per cui è triste. Si, questa vita è una follia. Ma la grande sapienza del guerriero della luce consiste nello scegliere bene la propria follia. Il guerriero della luce contempla le due colonne che fiancheggiano la porta che intende aprire. Una si chiama "Paura", l'altra "Desiderio". Il guerriero guarda la colonna della Paura, sulla quale è scritto: "Entrerai in un mondo sconosciuto e pericoloso, dove tutto ciò che hai appreso finora non servirà a niente." Poi osserva la colonna del Desiderio, sopra la quale legge:
"Uscirai da un mondo conosciuto, dove sono custodite le cose che hai sempre voluto, e per le quali hai lottato duramente." Il guerriero sorride, perchè non esiste niente che lo spaventi, nè che lo leghi. Con la sicurezza di chi sa ciò che vuole, apre la porta. Un guerriero della luce compie un possente esercizio di crescita interiore: presta attenzione alle cose che fa automaticamente, come respirare, strizzare gli occhi, o notare gli oggetti intorno a sp. Si comporta così quando si sente confuso. In questo modo si sbarazza delle tensioni e permette alla sua intuizione di agire più liberamente, senza l'interferenza delle paure o dei desideri. Alcuni problemi che sembravano insolubili finiscono per essere risolti, certi dolori che riteneva insuperabili svaniscono senza nessuno sforzo. Quando deve affrontare una situazione difficile, adotta questa tattica. Il guerriero della luce sente commenti del tipo: "Non voglio parlare di certe cose, perchè gli uomini sono invidiosi." Nell'udire ciò, il guerriero ride. Se non accettata, l'invidia non può causare alcun danno. L'invidia fa parte della vita, ed è necessario che tutti imparino a fronteggiarla.
Eppure, raramente egli parla dei suoi piani. E talvolta gli altri pensano che abbia paura dell'invidia. Ma il guerriero sa che, ogni volta che parla di un sogno, usa un po'dell'energia di questo sogno per esprimersi. E se ne parla tanto, corre il rischio di sprecare tutta l'energia necessaria per agire. Un guerriero della luce conosce il potere delle parole. Il guerriero della luce conosce il valore della perseveranza e del coraggio . Molte volte, durante il combattimento, egli riceve dei colpi che non si aspettava. E capisce che, nel corso della guerra, il nemico vincerà qualche battaglia. Quando ciò accade, piange le proprie pene e riposa per recuperare le forze. Ma ritorna immediatamente a lottare per i suoi sogni. Perchè, quanto più tempo se ne manterrà lontano, tanto maggiori saranno le probabilità di sentirsi debole, spaventato, timoroso. Quando un cavaliere cade da cavallo e non risale in groppa nel volgere di un minuto, non avrà mai più il coraggio di montare.
Un guerriero conosce le cose che hanno valore. Egli decide le proprie azioni basandosi sull'ispirazione e la fede. Tuttavia gli capita di incontrare uomini che lo incitano a intervenire in lotte che non gli appartengono, su campi di battaglia che non conosce, o che non gli interessano. Questi vogliono coinvolgere il guerriero della luce in sfide che sono importanti solo per loro. Molte volte sono persone vicine, che amano il guerriero e confidano nella sua forza, ma vivono in preda all'ansia, e quindi vogliono in qualche modo il suo aiuto. In quei momenti egli sorride, dimostrando il suo amore, ma non accetta la provocazione. Un vero guerriero della luce sceglie sempre il proprio campo di battaglia. Il guerriero della luce sa perdere. Egli non tratta la sconfitta con indifferenza, pronunciando frasi come: "Bhè, non era poi tanto importante", o: "Per la verita', non lo desideravo neppure".
Accetta la sconfitta come tale, e non tenta di trasformarla in vittoria. Patisce il dolore delle ferite, l'indifferenza degli amici, la solitudine della perdita. In quei momenti, dice a se stesso: "Ho lottato per qualcosa, e non ce l'ho fatta. Ho perduto la prima battaglia." Questa frase gli infonde nuove forze. Egli sa che nessuno vince sempre, ed è in grado di distinguere le proprie azioni corrette dagli errori. Quando si vuole una cosa, l'Universo intero trama a favore. Il guerriero della luce lo sa. Per questa ragione, presta grande attenzione ai propri pensieri. Nascosti sotto tante buone intenzioni ci sono sentimenti che nessuno osa confessare a se stesso: la vendetta, l'autodistruzione, la colpa, la paura della vittoria, la gioia macabra dinanzi alla tragedia altrui. L'Universo non giudica: cospira a favore di ciò che desideriamo. Perciò il guerriero ha il coraggio di guardare le ombre della propria anima, e si domanda se non stia chiedendo qualcosa di sbagliato per se stesso. E presta sempre grande attenzione a ciò che pensa. Diceva Gesù: "Che il tuo 'si' sia 'si', e che il tuo 'no'sia 'no'." Quando il guerriero si assume un impegno, mantiene la parola. Coloro che promettono, e poi non mantengono, perdono il rispetto di se stessi, si vergognano delle proprie azioni. La loro vita consiste nella fuga. Essi sprecano molta più energia tradendo la parola data di quanta ne usi il guerriero della luce per mantenere le sue promesse. Talvolta capita che anch'egli si assuma qualche sciocca responsabilità, da cui deriverà un danno. Tuttavia non ripeterà mai questo comportamento.
Egli onora comunque la parola data e paga il prezzo della propria impulsività. Quando vince una battaglia, il guerriero festeggia. La vittoria gli è costata momenti difficili, notti piene di dubbi, interminabili giorni di attesa. Fin dai tempi remoti, celebrare un trionfo fa parte del rituale della vita: la celebrazione è un rito di passaggio. I compagni assistono alla gioia del guerriero della luce e pensano: "Perchè si comporta così? Potrebbe risultare deluso dal prossimo combattimento. Potrebbe attirare la furia del nemico." Ma il guerriero conosce il motivo di questo suo gesto. Egli gode del miglior dono che la vittoria possa portare: la fiducia. Celebra oggi la sua vittoria di ieri, per avere più forze nella battaglia di domani........


Paulo Coelho


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