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martedì 24 novembre 2009

ALFANO: Spataro e l'Anm non riescono a contraddirmi: orgoglioso di essere animato da logiche aziendali.

"Io ho parlato dell’1% dei procedimenti. Sia Spataro che l’Anm continuano ad attaccare quel dato, senza fornire un’alternativa. Questo dimostra che non hanno numeri alternativi da offrire e che cioè non riescono a contraddirmi nel merito".
Lo ha affermato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, a proposito del numero dei procedimenti che verrebbero prescritti nel caso in cui il processo breve diventasse legge. "Alcuni giornali hanno parlato di 600mila procedimenti che andrebbero prescritti, altri di 100mila. Mi rendo conto che alcuni magistrati non prendano come fonte l’Unità e la Repubblica perchè si rendono conto che sono fallaci".
Rispondendo alle accuse di Spataro sulle 'logiche aziendali' Alfano ha replicato: "Questa è l’unica cosa che condivido. Quando Spataro accusa il governo di essere animato e assistito anche da logiche aziendali - ha continuato - io lo rivendico con orgoglio. Il senso negativo, quasi di disprezzo, con cui è stata usata la parola 'aziendale', rende ragione di come alcuni vivano l’efficienza del sistema della giustizia.
Evidentemente nessuno di quelli che ci attaccano con un’ostilità preconcetta si rende conto che se oggi al giustizia italiana fosse valutata secondo canoni aziendali, sarebbe sull’orlo del fallimento"
Il nostro ministro della Giustizia ha inoltre replicato alle parole espresse dall’ex presidente della Repubblica Ciampi, che dalle colonne de La Repubblica ha parlato di una norma ad personam sollecitando Giorgio Napolitano a non promulgarla.
"La proposta di legge Gasparri-Quagliarello-Ricolo mette al centro il cittadino. Iinvece - ha sottolineato Alfano - la norma sul processo breve consente di avere risposte certe alla domanda di giustizia, cioè di arrivare in tempo certo a una sentenza definitiva. Questo è l’obiettivo e credo che sia un obiettivo condivisibile".
Alfano ha poi citato un sondaggio che mette in luce l’alto tasso di sfiducia dei cittadini italiani nei confronti della giustizia "Credo che questa sfiducia, sia dovuta anche al fatto che alcuni magitrati non seguono le indicazioni che tanti presidenti della Repubblica hanno dato nel tempo, e cioè che oltre ad essere imparziari bisogna apparirlo. E’ indispensabile essere imparziale ma anche apparire imparziale perchè il cittadino deve avere la certezza di avere davati a se un magistrato che non abbia nessun pregiudizio ideologico, politico e culturale nei confronti di nessun cittadino italiano".

Giovane Italia
circolo "Giorgio Almirante"

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