
"La riforma – sottolinea il ministro della Gioventuù – dice finalmente basta alle penalizzazioni economiche dei docenti più giovani; elimina il sistema di sfruttamento dei giovani cervelli, sottopagati e senza diritti, rappresentato dalle borse post-dottorali; introduce la più rigida meritocrazia anche nel sistema della ricerca: grazie al nuovo sistema introdotto per chi è bravo e utile all’università in cui ha lavorato c’è finalmente la garanzia di un posto sicuro".
"Inoltre – prosegue – in forza del provvedimento approvato dall’esecutivo, si apriranno più spazi e più garanzie per i giovani docenti universitari, grazie all’abbassamento dell’età stabilita per entrare di ruolo e all’innalzamento degli stipendi”.Giovane Italia
circolo "Giorgio Almirante"
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