Il simbolo della rivoluzione, la bandiera ungherese con stracciato il simbolo comunista |
46.000 ungheresi rimasero uccisi negli scontri,
228 furono condannati al plotone d'esecuzione
75.000 vennero deportati in Russia, 8.000 dei quali non tornarono mai più
Il numero uno del Partito Comunista, parla alla radio: insulta gli studenti e gli operai e respinge le loro richieste. Poi ordina alla polizia politica di sparare sulla folla ammassata davanti al palazzo della radio: muoiono in 12. I manifestanti si impadroniscono delle armi di decine di poliziotti che non oppongono resistenza. Nella notte i blindati della 92ma divisione dell'Armata Rossa entrano a Budapest. Il 25 ottobre , inizia la rivolta in altre dieci città, cinque radio clandestine trasmettono nel paese, vengono distribuiti giornali clandestini e sono costituiti alcuni consigli di fabbrica.
31 ottobre . I blindati si ritirano dalla capitale. Mosca invia finti negoziatori che, per guadagnare tempo, assicurano che l'Armata Rossa sta lasciando il paese.
Invece dopo quattro giorni i carri armati sovietici entrano a Budapest, la gente si difende con armi leggere e bottiglie molotov. I combattimenti continuano fino al 9 dicembre. Il 12 dicembre , quando viene istituita la legge marziale, i lavoratori proclamano uno sciopero generale, che durerà fino al 13 gennaio , quando viene decisa la pena di morte contro tutti gli scioperanti.
Il 20 marzo , il primo ministro si reca a Mosca a rendere omaggio all'intervento sovietico. Il 27 aprile firmerà gli accordi di "stazionamento temporaneo" delle truppe sovietiche in Ungheria. vi resteranno ancora trentadue anni.
In ricordo della Rivoluzione Nazionale Ungherese
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