“Fratelli
d’Italia! L’esercito italiano avanza vittorioso a liberarvi per sempre. Il
nemico in rotta, fuggendo dalle vostre città fedeli, gloriose, annuncia il
nostro arrivo, la nostra Vittoria! Lascia dietro di sé decine di migliaia di
prigionieri, centinaia di cannoni e tutte le sue ambizioni. Il giuramento dei
nostri Eroi si è compiuto; per la forza delle armi e della giustizia si è
avverato il vaticinio dei nostri Martiri; la Libertà è risorta, nel nome di
Roma, su, dalle sante tombe dei nostri morti. Dopo un secolo di guerra, di
speranze, di ansie, tutta la Patria si riunisce intorno al suo Re. Siate nella
gioia calmi e saldi quali foste lungo il dolore depositari incorruttibili della
più pura umana civiltà che abbia mai fatto la luce sul mondo. Del nemico vinto
non dimenticate le iniquità e le insidie, ma respingete il triste esempio di
crudeltà e violenza. Da oggi l’esercito d’Italia è il vostro esercito aiutatelo
a ristabilire l’ordine per il bene di tutti, come tanti di voi, da Cesare
Battisti a Nazario Sauro, l’hanno aiutato a raggiungere questa Vittoria”
Così proclamava il generale Armando Diaz dopo la decisiva battaglia di Vittorio
Veneto.
Oggi Quattro Novembre è la giornata dei Caduti di
tutte le Guerre, dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Oggi vogliamo
tributare ai nostri Martiri ed Eroi della Patria, la gratitudine e l’affetto di
una Comunità, quella di Scandale.
Davanti questo simulacro si è raccolta quasi tutta
la Comunità Scandalese, la parte migliore oserei dire, per ricordare ed onorare
coloro i quali non hanno esitato immolarsi sull’Altare della Patria per ridarle
grandezza e forza.
Seicentocinquantamila (650.000) morti, questo è il
numero complessivo dei nostri Martiri caduti sulle pietraie del Carso e sulle
rive dell’Isonzo e del Piave, per difendere e liberare i Sacri Confini
orientali, le Terre più Sacre d’Italia.
Oggi li vedo qui insieme a noi intorno questo
sacrario, in questo giorno solenne, a proclamare le grandezza delle Patria e
soprattutto a riaccendere nei nostri cuori la Fiamma ardente della passione per
l’Italia e renderci più degni del loro sacrificio, affinché loro stessi, i
nostri morti i quali sono i più forti, rispondano a noi vivi: PRESENTE!
Dicevo prima che essi non esitarono ad offrire alla
Patria il Sommo Sacrificio ovvero la
propria Immolazione. Voglio riprendere le parole di Salvo D’Acquisto, vice
brigadiere dei Carabinieri e medaglia d’oro al valor militare, ucciso dal fuoco
nemico nel 1.943 per salvare i suoi commilitoni: “Se io muoio per altri cento, rinasco altre cento volte. Dio è con me
ed io non ho paura!”
Queste sono le sue parole mentre porgeva le spalle
al piombo nemico. Atto di Amore per la Patria! atto di Amore per il prossimo!
Molti furono gli atti di eroismo tra i nostri
militari, gesta di valore ed altruismo con un unico intento, la salvezza e
l’Unità dell’Italia.
A noi resta questo Testimone come vessillo luminoso
che irradia luce alle future generazioni per ricordare e non obliare il loro
Sacrificio, sacrificio carico d’Amore per una Nazione con una storia millenaria
di civiltà e faro di luce per gli altri Popoli; e l’invito a fermarci davanti
questo Altare e pregare all’ombra del
Tricolore per i nostri eroici combattenti di tutte le guerre, i quali nei travolgenti assalti caddero invitti per
la Patria.
A tal proposito un ricordo ed una preghiera va
all’ultimo reduce della seconda Guerra Mondiale che ieri ci ha lasciato,
Domenico Lucanto, affettuosamente soprannominato “Micu ‘u Bersaglieri”: Grazie
per aver sofferto i dolori della guerra difendendo l’Italia.
Ma oggi è anche la Festa delle Forze Armate.
A loro va il nostro riconoscimento per il lavoro che
quotidianamente svolgono nelle nostre città e nei nostri quartieri, assicurando
l’ordine e la giustizia. Grazie per aver immolato la vostra Giovinezza al
servizio della Patria.
Un Grazie particolare, anche se qui assenti per
causa di forza maggiore, ai Carabinieri di Scandale.
Ma il mio pensiero oggi non può non andare in India,
dove da mesi sono trattenuti ingiustamente i nostri due Marò, il capitano
Massimiliano La Torre ed il sergente Giuseppe Girone del reggimento “San
Marco”.
Trattenuti ingiustamente in India, mentre il nostro
Governo, governo di tecnocrati, servo delle banche e affamatore del Popolo sta
a guardare per non rovinare i rapporti con una economia nascente come quella
indiana.
In una società dove l’economia ed il denaro valgono
più della libertà e della dignità di una persona non ci si può non indignare e
dire a gran voce che i nostri due Marò devono tornare a casa, in Italia.
Un pensiero ed immensa gratitudine, in questo giorno
di festa, va a tutti i nostri soldati impegnati nelle missioni di Pace.
Essi sono il nostro orgoglio nel mondo, sono i veri
costruttori di Pace là, in quelle terre
disperate e oppressi dalla tirannia.
Un ricordo ed una preghiera a tutti i caduti nelle
missioni di Pace, particolarmente voglio ricordare l’alpino Tiziano Chierotti,
di solo ventiquattro anni, morto due settimane fa in Afghanistan. Grazie!
Concludendo il ricordo va ai Martiri ed Eroi di Scandale,
a loro da questo Sacro Altare eleviamo la preghiera all’Altissimo, affinché
possano trovare pace nella Patria Celeste dopo aver servito con Fedeltà ed
Onore, fino al Supremo Sacrificio la loro Patria Terrena.
ONORE A VOI MARTIRI GLORIOSI!
VIVA
L’ITALIA!
Antonello Voce