Salviamo i nostri Marò

Salviamo i nostri Marò
I nostri due militari devono tornare a casa

Siamo contro ogni genere di Discarica nel nostro Territorio!

venerdì 30 novembre 2012

Corneliu Zelea Codreanu


 
NELLA NOTTE TRA IL 29 E IL 30 NOVEMBRE 1938 VENIVA UCCISO DAI SICARI DI CAROL II CORNELIU ZELEA CODREANU E 13 CAMERATI.
RICORDIAMO IL CAPITANO I NICADORI E I DECEMVIRI.
PRESENTE!


 
 



"Colui che entra in questa lotta, deve sapere fin dall'inizio che dovrà soffrire. Dopo la sofferenza viene sempre la vittoria. Colui che saprà soffrire, quegli vincerà. Perciò noi legionari accetteremo le sofferenze con onore. Ogni sofferenza è un passo verso il riscatto, verso la vittoria. Una sofferenza non scoraggerà il legionario, ma lo renderà d'acciaio, temprerà il suo spirito. Coloro che hanno sofferto ed ancora soffriranno, saranno veramente eroi della lotta legionaria. La benedizione della Patria si stenderà sopra di loro e sopra le loro famiglie."





PAGINE DI STORIA:
In Ricordo di Corneliu Zelea Codreanu.



venerdì 9 novembre 2012

Ventire anni fa cadeva il Muro di Berlino.


 
Ventitre anni fa cadeva il muro di Berlino e nasceva simbolicamente una nuova Europa. Con il venir meno di quella barriera si riaccendevano le speranze di libertà per le nazioni dell'Est europeo e si iniziava a delineare il fallimento del modello marxista-comunista. Il crollo del muro rappresentò sicuramente la miccia per la sgretolazione dell'Unione Sovietica, ponendo così fine alla guerra fredda. Al contempo, il 9 novembre 1989 rappresentò il giorno in cui migliaia di giovani ebbero il coraggio di superare una linea di confine e di fare una scelta fondamentale per il proprio futuro, schierandosi dalla parte della libertà e della costituzione della nuova Europa. "Sappiamo fin troppo bene che il 9 novembre 1989 fu un momento epocale. Sancì la vittoria dell'Occidente sull'Est che fu di Breznev, Krusciov e Stalin.
Ancora oggi bisogna condurre la lotta per la libertà e per l'edificazione di un'Europa dei popoli, che sappia andare "oltre ogni muro". E benchè il muro fisico che un tempo la divideva sia stato abbattuto, restano ancora altri "muri", che devono essere tirati giù. Pensiamo a un continente che è schiavo della sua stessa burocrazia e della propria timidezza politica, che è vittima di una deriva nichilista e relativista che punta allo sradicamento dell'uomo e all'annientamento dell'identità.
L'Europa che volevano i nostri padri, quella che vogliamo noi, non è purtroppo quella che abbiamo oggi a ventitre anni di distanza. Stiamo avvertendo la debolezza politica dell'Europa proprio in questa crisi economica: tanti ordini, ma poco impegno a contrastare la disoccupazione giovanile, a sostenere la natalità e ad alleggerire la stretta al credito delle imprese, per esempio.
L'Occidente deve decidere da che parte stare: se stare dalla parte della libertà dei diritti civili o piuttosto abdicare al suo ruolo per difendere interessi economici. E' altresì innegabile che la caduta del Muro di Berlino diede il via definitivo a un processo di globalizzazione imponendo il primato dell'economia sulla politica. Ma proprio in nome degli stessi principi etici ripetutamente violati e violentati dal comunismo che si richiede alla politica, alla buona politica, di riprendere il primato sull'economia.

giovedì 8 novembre 2012

Scandale - Discorso del 4 Novembre 2012.

 
 
“Fratelli d’Italia! L’esercito italiano avanza vittorioso a liberarvi per sempre. Il nemico in rotta, fuggendo dalle vostre città fedeli, gloriose, annuncia il nostro arrivo, la nostra Vittoria! Lascia dietro di sé decine di migliaia di prigionieri, centinaia di cannoni e tutte le sue ambizioni. Il giuramento dei nostri Eroi si è compiuto; per la forza delle armi e della giustizia si è avverato il vaticinio dei nostri Martiri; la Libertà è risorta, nel nome di Roma, su, dalle sante tombe dei nostri morti. Dopo un secolo di guerra, di speranze, di ansie, tutta la Patria si riunisce intorno al suo Re. Siate nella gioia calmi e saldi quali foste lungo il dolore depositari incorruttibili della più pura umana civiltà che abbia mai fatto la luce sul mondo. Del nemico vinto non dimenticate le iniquità e le insidie, ma respingete il triste esempio di crudeltà e violenza. Da oggi l’esercito d’Italia è il vostro esercito aiutatelo a ristabilire l’ordine per il bene di tutti, come tanti di voi, da Cesare Battisti a Nazario Sauro, l’hanno aiutato a raggiungere questa Vittoria”
Così proclamava il generale Armando Diaz  dopo la decisiva battaglia di Vittorio Veneto.
Oggi Quattro Novembre è la giornata dei Caduti di tutte le Guerre, dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Oggi vogliamo tributare ai nostri Martiri ed Eroi della Patria, la gratitudine e l’affetto di una Comunità, quella di Scandale.
Davanti questo simulacro si è raccolta quasi tutta la Comunità Scandalese, la parte migliore oserei dire, per ricordare ed onorare coloro i quali non hanno esitato immolarsi sull’Altare della Patria per ridarle grandezza e forza.
Seicentocinquantamila (650.000) morti, questo è il numero complessivo dei nostri Martiri caduti sulle pietraie del Carso e sulle rive dell’Isonzo e del Piave, per difendere e liberare i Sacri Confini orientali, le Terre più Sacre d’Italia.
Oggi li vedo qui insieme a noi intorno questo sacrario, in questo giorno solenne, a proclamare le grandezza delle Patria e soprattutto a riaccendere nei nostri cuori la Fiamma ardente della passione per l’Italia e renderci più degni del loro sacrificio, affinché loro stessi, i nostri morti i quali sono i più forti, rispondano a noi vivi: PRESENTE!
Dicevo prima che essi non esitarono ad offrire alla Patria il Sommo Sacrificio ovvero  la propria Immolazione. Voglio riprendere le parole di Salvo D’Acquisto, vice brigadiere dei Carabinieri e medaglia d’oro al valor militare, ucciso dal fuoco nemico nel 1.943 per salvare i suoi commilitoni: “Se io muoio per altri cento, rinasco altre cento volte. Dio è con me ed io non ho paura!”
Queste sono le sue parole mentre porgeva le spalle al piombo nemico. Atto di Amore per la Patria! atto di Amore per il prossimo!
Molti furono gli atti di eroismo tra i nostri militari, gesta di valore ed altruismo con un unico intento, la salvezza e l’Unità dell’Italia.
A noi resta questo Testimone come vessillo luminoso che irradia luce alle future generazioni per ricordare e non obliare il loro Sacrificio, sacrificio carico d’Amore per una Nazione con una storia millenaria di civiltà e faro di luce per gli altri Popoli; e l’invito a fermarci davanti questo Altare  e pregare all’ombra del Tricolore per i nostri eroici combattenti di tutte le guerre, i quali  nei travolgenti assalti caddero invitti per la Patria.
A tal proposito un ricordo ed una preghiera va all’ultimo reduce della seconda Guerra Mondiale che ieri ci ha lasciato, Domenico Lucanto, affettuosamente soprannominato “Micu ‘u Bersaglieri”: Grazie per aver sofferto i dolori della guerra difendendo l’Italia.
Ma oggi è anche la Festa delle Forze Armate.
A loro va il nostro riconoscimento per il lavoro che quotidianamente svolgono nelle nostre città e nei nostri quartieri, assicurando l’ordine e la giustizia. Grazie per aver immolato la vostra Giovinezza al servizio della Patria.
Un Grazie particolare, anche se qui assenti per causa di forza maggiore, ai Carabinieri di Scandale.
Ma il mio pensiero oggi non può non andare in India, dove da mesi sono trattenuti ingiustamente i nostri due Marò, il capitano Massimiliano La Torre ed il sergente Giuseppe Girone del reggimento “San Marco”.
Trattenuti ingiustamente in India, mentre il nostro Governo, governo di tecnocrati, servo delle banche e affamatore del Popolo sta a guardare per non rovinare i rapporti con una economia nascente come quella indiana.
In una società dove l’economia ed il denaro valgono più della libertà e della dignità di una persona non ci si può non indignare e dire a gran voce che i nostri due Marò devono tornare a casa, in Italia.
Un pensiero ed immensa gratitudine, in questo giorno di festa, va a tutti i nostri soldati impegnati nelle missioni di Pace.
Essi sono il nostro orgoglio nel mondo, sono i veri costruttori di Pace  là, in quelle terre disperate e oppressi dalla tirannia.
Un ricordo ed una preghiera a tutti i caduti nelle missioni di Pace, particolarmente voglio ricordare l’alpino Tiziano Chierotti, di solo ventiquattro anni, morto due settimane fa in Afghanistan. Grazie!
Concludendo il ricordo va ai Martiri ed Eroi di Scandale, a loro da questo Sacro Altare eleviamo la preghiera all’Altissimo, affinché possano trovare pace nella Patria Celeste dopo aver servito con Fedeltà ed Onore, fino al Supremo Sacrificio la loro Patria Terrena.
ONORE A VOI MARTIRI GLORIOSI!
 
VIVA L’ITALIA!

Antonello Voce
 
 

venerdì 2 novembre 2012

Addio a Pino Rauti, simbolo del Msi.



Giovanissimo partecipò alla nascita del Movimento sociale italiano di cui fu anche leader. Aveva 85 anni. Assunta Almirante: «E’ stato uno dei grandi della destra italiana»

tratto da LA STAMPA

È morto Pino Rauti. L’ex segretario del Movimento Sociale Italiano, che avrebbe compiuto 86 anni il 19 novembre, si è spento alle 9.30 di questa mattina nella sua casa di Roma. Nel 1946, giovanissimo, contribuì alla nascita del Movimento.
“E’ stato uno dei bravi, dei grandi di questa destra”. le parole di Assunta Almirante, vedova di Giorgio Almirante, storico leader del Movimento sociale, che ha ricordato i guai giudiziari di Rauti, coinvolto nelle inchieste sul terrorismo stragista neofascista: “Molto ingiustamente è stato indicato come un uomo che aveva commesso errori che è stato accertato che non erano suoi, come la strage di piazza Fontana”. Per la vedova Almirante Rauti “è stato una persona di grande intelligenza, è stato indicato come il fondatore di Ordine nuovo ma era un uomo di partito come pochi ce ne sono stati”.

Il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, ha espresso «il più profondo cordoglio per la scomparsa di Pino Rauti, uomo politico che ha rappresentato una parte di rilievo nella storia della Destra italiana». «Parlamentare rigoroso, intellettuale di profonda cultura, Rauti - conclude - ha testimoniato con passione e dedizione gli ideali della nazione e della società che appartengono alla storia politica del nostro Paese. Ai familiari esprimo i sentimenti della più intensa vicinanza mia personale e della Camera dei deputati».

Il «fascista di sinistra», come è stato definito Giuseppe Umberto Rauti, nacque a Cardinale, in provincia di Catanzaro, il 19 novembre 1926. Fascista di sinistra in contrapposizione con il «fascismo di destra» incarnato da Giorgio Almirante, prima, e da Gianfranco Fini poi. L’attenzione di Rauti si concentrava, infatti, sulla socializzazione e sui temi dell’anticapitalismo e del terzomondismo interpretando, dal suo punto di vista, i motivi ispiratori del fascismo. Questo lo ha relegato per lungo tempo in una posizione minoritaria all’interno del Msi, partito che, giovanissimo, contribuisce a fondare alla fine del 1946. Nei primi anni cinquanta contribuisce a dare nuovamente vita all’organizzazione neofascista che rispondeva alla sigla FAR (Fasci di Azione Rivoluzionaria) insieme ad alcuni appartenenti alla corrente così detta «pagana» e «germanica» della prima organizzazione disciolta nel luglio del 1947.

Dopo due attentati a Roma, presso il Ministero degli Esteri e all’ambasciata statunitense, il 24 maggio 1951 furono condotti numerosi arresti nei confronti dei quadri di questa organizzazione, fra questi: Pino Rauti, Fausto Gianfranceschi, Clemente Graziani, Franco Petronio, Franco Dragoni e Flaminio Capotondi. Tra gli arrestati anche il filosofo Julius Evola, considerato l’ispiratore del gruppo. Il processo si concluse il 20 novembre 1951: Graziani, Gianfranceschi e Dragoni furono condannati a un anno e undici mesi. Altri dieci imputati a pene minori. Tutti gli altri vennero assolti. Tra loro Evola, Rauti ed Erra. Con la fine del processo si concluse definitivamente anche l’adozione della sigla FAR. Nel 1954, dopo la vittoria dei fascisti in doppiopetto e la nomina a segretario di Arturo Michelini, dà vita al centro studi Ordine Nuovo. Nel 1956 Ordine Nuovo esce dal MSI. Arriverà ad avere dai 2.000 ai 3.000 iscritti. Successivamente Giorgio Freda ed altri esponenti di estrema destra entreranno a far parte di Ordine Nuovo. Negli anni sessanta e settanta, il nome di questa organizzazione verrà usato per rivendicare una serie di attentati, ai quali Rauti si dichiarerà sempre estraneo. Nel maggio del 1965 l’istituto di studi militari Alberto Pollio organizza un convegno sulla «guerra rivoluzionaria», a Roma all’Hotel Parco dei Principi, che viene finanziato dallo Stato Maggiore dell’esercito: si trattava di un raduno fra fascisti, alte cariche dello Stato e imprenditori: Rauti presenta una relazione su «La tattica della penetrazione comunista in Italia». Il 16 aprile 1968 parte insieme ad altri 51 estremisti di destra (fra cui l’agente del SID Stefano Serpieri, Giulio Maceratini, Mario Merlino, Stefano Delle Chiaie, Franco Rocchetta) da Brindisi per un viaggio di istruzione sulle tecniche di infiltrazione, nella Grecia dei Colonnelli, a spese del governo greco. Con l’arrivo alla segreteria del MSI nel 1969 di Giorgio Almirante, Rauti e un gruppo di dirigenti rientrò nel partito, e alla guida del movimento restò Clemente Graziani.

Il 4 marzo 1972 il giudice Stiz di Treviso esegue mandato di cattura contro Rauti per gli attentati ai treni dell’8 e 9 agosto 1969. Successivamente l’incriminazione si estenderà agli attentati del 12 dicembre. Il 21 novembre 1973 trenta aderenti ad Ordine Nuovo vengono condannati dalla magistratura per ricostituzione del Partito Nazionale Fascista e viene decretato lo scioglimento dell’organizzazione. Nel 1974, con la rivoluzione dei garofani in Portogallo, viene scoperta l’organizzazione eversiva internazionale fascista Aginter Press con la quale ha stretti rapporti anche Rauti attraverso l’agenzia Oltremare per la quale lavora. Nessuna di queste inchieste ha mai accertato qualche reato a suo carico. Successivamente Pino Rauti fu inquisito per la strage di Piazza della Loggia a Brescia e in merito il 15 maggio 2008 è stato rinviato a giudizio. Assolto il 16 novembre 2010 in base all’articolo 530 comma 2 del codice di procedura penale (insufficienza di prove). Nelle richieste del pm Roberto Di Martino, per quanto concerne la posizione di Pino Rauti si afferma che la sua è una «responsabilità morale, ma la sua posizione non è equiparabile a quella degli altri imputati dal punto di vista processuale. La sua posizione è quella del predicatore di idee praticate da altri ma non ci sono situazioni di responsabilità oggettiva. La conclusione è che Rauti va assolto perché non ha commesso il fatto».
Nel 1972 Rauti viene eletto deputato alla Camera nelle file del Msi nel collegio di Roma, dove verrà sempre rieletto fino alle elezioni del 1994. È promotore di una stagione di rinnovamento dentro il partito, lanciando un quindicinale «Linea», e organizzazioni parallele, dal Movimento giovani disoccupati, ai Gruppi Ricerca Ecologica, e sostenendo i Campo Hobbit fu riferimento delle nuove generazioni del Fronte della Gioventù. La sua era detta la componente dei «Rautiani». Nel 1979, al XII congresso del MSI-DN, viene eletto vicesegretario. È animatore di mozioni congressuali come «Linea futura» (1977), «Spazio Nuovo» (1979 e 1982) e «Andare oltre» (1987). Il 14 dicembre 1987, al XV congresso del MSI a Sorrento, raccoglie quasi la metà dei consensi, insieme alla corrente di Beppe Niccolai, per l’elezione a segretario, ma è battuto da Gianfranco Fini, sostenuto dal segretario uscente e padre nobile del partito Giorgio Almirante, ormai gravemente malato.

giovedì 1 novembre 2012

TO EZRA...

 
 Canto LXV
CONTRO L'USURA
Con usura nessuno ha una solida casa
di pietra squadrata e liscia
per istoriarne la facciata,
con usura
non v'è chiesa con affreschi di paradiso
harpes et luz
e l'Annunciazione dell'Angelo
con le aureole sbalzate,
con usura
nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine
non si dipinge per tenersi arte in casa
ma per vendere e vendere
presto e con profitto, peccato contro natura,
il tuo pane sarà staccio vieto
arido come carta,
senza segala né farina di grano duro,
usura appesantisce il tratto,
falsa i confini, con usura
nessuno trova residenza amena.
Si priva lo scalpellino della pietra,
il tessitore del telaio
CON USURA
la lana non giunge al mercato
e le pecore non rendono
peggio della peste è l'usura, spunta
l'ago in mano alle fanciulle
e confonde chi fila. Pietro Lombardo
non si fe' con usura
Duccio non si fe' con usura
nè Piero della Francesca o Zuan Bellini
nè fu "La Calunnia" dipinta con usura.
L'Angelico non si fe' con usura, nè Ambrogio de Praedis,
nessuna chiesa di pietra viva firmata :"Adamo me fecit".
Con usura non sorsero
Saint Trophine e Saint Hilaire,
usura arrugginisce il cesello
arrugginisce arte ed artigiano
tarla la tela nel telaio, nessuno
apprende l 'arte d'intessere oro nell'ordito;
l'azzurro s'incancrena con usura; non si ricama
in cremisi, smeraldo non trova il suo Memling
usura soffoca il figlio nel ventre
arresta il giovane amante
cede il letto a vecchi decrepiti,
si frappone tra giovani sposi
CONTRO NATURA
Ad Eleusi han portato puttane
carogne crapulano
ospiti d'usura.