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martedì 8 maggio 2012

LE NUOVE ELEZIONI IN EUROPA E IL COMPLOTTO DEI MERCATI.



di Roberto Marzola.

Diciamocelo chiaramente: le elezioni appena tenutesi in Europa hanno bocciato severamente l' Euro, l'Unione Europea e la politica di rigore. In tutto il Vecchio Continente proliferano forze conservatrici e di stampo socialista. Più o meno tutte propongono di rivedere in maniera massiccia le regole del gioco, non solo in materia politica ed economica, ma anche e soprattutto sociale. Già, perché il più grande fallimento dell'Europa delle banche e delle monete è proprio questo: non aver fatto nulla per alleviare le difficoltà quotidiane della gente. Non che potesse essere diversamente, dato che a Bruxelles e dintorni non hanno mai fatto mistero di essere completamente disinteressati al sostegno agli strati più deboli della società e di essere molto più presi dall'andamento dello spread, (per tacere poi della curvatura delle banane!).

Ecco, dunque, la ribellione popolare, purtroppo non ancora trasformatasi in rivolta. Si bocciano i partiti che hanno sostenuto il progetto di un'Europa in mano alle banche e schiava di una moneta unica, e si votano le formazioni più estremiste che, almeno in apparenza, parlano una lingua diversa e cercano di percorrere altre strade. C'è chi chiede il ritorno alla moneta nazionale, (vedi l'estrema-destra greca), e chi, invece, vuole una moneta nazionale che si affianchi all'Euro come moneta unica, (come la signora Le Pen). Ma, comunque, tutti reclamano a gran voce una cosa: più sovranità interna.

La cosa non deve essere piaciuta agli eurocrati capitanati dalla Merkel, fedeli scudieri di quei poteri forti che hanno tutto l'interesse a trasformare l'Europa in un mucchio di macerie. Difatti, la risposta non si è fatta attendere. A cosa mi riferisco? Naturalmente al crollo delle borse che si è verificato dopo la diffusione dei primi risultati elettorali: Atene ha perso l'8%, Parigi l'1,23%, Francoforte l'1,49%, Madrid l'1,19%, Milano lo 0,75%. Gli esperti del settore dicono che la colpa è tutta delle elezioni: i mercati temono che le politiche del rigore possano essere messe in discussione, minando la solidità dei conti dei vari Stati. Francamente, non ci credo nemmeno un po'. Per me il mercato non è affatto quell'entità astratta, cosciente e consapevole che solitamente ci dipingono; al contrario, ritengo sia una sorta di teatrino delle marionette, in cui una mano invisibile agita i fantocci a proprio piacimento; oppure, se preferite, è un' assurda partita a scacchi, in cui uno dei  giocatori non ha volto, è ignoto. E così, proprio come in uno spettacolo di marionette o una partita a scacchi, l'usuraio fa le proprie mosse, ordisce le sue trame, stende il proprio copione, a seconda dei nostri comportamenti: vincono le forze a favore dell'Euro e dell'Unione Europea? Allora le borse salgono, per far vedere che i mercati premiano gli sforzi compiuti dai governi sottomessi nel prelevare quattrini dalle tasche della gente. Monta l'insofferenza per le angherie compiute proprio dalle istituzioni europee e dalla moneta unica? I mercati crollano a comando, come a lanciare un severo monito ai cittadini del Vecchio continente: "non ci provate neanche o facciamo sparire i vostri risparmi".

Saranno solo coincidenze? Starò diventando paranoico? Inizierò a delirare? Tutto può essere. Fatto sta che, ragionando così, tante tessere del mosaico sembrano trovare il loro posto ed iniziano a comporre un'immagine. Vi posso assicurare che si tratta di una figura che definire inquietante è dir poco. Provateci anche voi, ve lo consiglio. Visto mai che lo spavento produca finalmente quello scatto d'orgoglio che innesca la voglia di ribellione,  che alimenta il desiderio di una vera, autentica e genuina libertà? "Spes ultima dea". Come sempre.

mercoledì 7 ottobre 2009

Le "Toghe Rosse" ritornano all'attacco!


Guarda un pò! Il giorno della manifestazione sul "Nulla" e tre giorni prima che la camera di consiglio della Corte Costituzionale decidesse sul lodo Alfano (decisione rinviata, la quale potrebbe arrivare tra oggi o domani in mattinata), arriva la sentenza della "toga rossa" Raimondo Mesiano condannando la holding della famiglia Berlusconi al pagamento di 750 milioni di euro a favore della Cir di Carlo De Benedetti.
Somma che metterà in ginocchio l'Azienda, causando così una crisi di mercato e chi ne pagherà realmente le conseguenze saranno i poveri dipendenti i quali perderanno il posto di lavoro.

Pura casualità o complotto?
Credo di no, visti i trascorsi dal 1994 ad oggi. Oggi gli "amici" della sinistra italiana che non vedono di buon occhio la fama del presidente Berlusconi fanno di tutto per ribaltare il risultato elettorale.
Questo governo che è espressione democratica e libera della stragrande maggioranza del POPOLO ITALIANO non può essere stravolto da congiure di Palazzo.
Questo è un attentato alla libertà d'espressione del cittadino! Il quale ha scelto e ha continuato a scegliere nelle varie elezioni amministrative e quelle europee la parte sana della politica italiana: Il Popolo della Libertà!
In questi giorni la squadra di governo fa quadrato intorno al presidente Berlusconi e il ministro della Gioventù Giorgia Meloni dichiara "Spero che la decisone della Consulta sul lodo Alfano non sia politica, ma sia dettata dalla necessità di valutare il provvedimento per il bene del Paese. Nel caso di bocciatura, comunque, è da escludere un nuovo governo. Lo hanno detto chiaramente tutti i leader della maggioranza. Gianfranco Fini, poi, è stato chiarissimo: l’unica alternativa a questo governo sono le elezioni. Personalmente anch’io non vedo possibilità di un governo che non sia capitanato da Silvio Berlusconi".
Staremo a vedere in quanti tra le file dell'opposizione chiederanno le dimissioni del presidente del consiglio. Silvio non dimetterti!


Antonello Voce
presidente di Azione Giovani Scandale