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mercoledì 7 ottobre 2009

Le "Toghe Rosse" ritornano all'attacco!


Guarda un pò! Il giorno della manifestazione sul "Nulla" e tre giorni prima che la camera di consiglio della Corte Costituzionale decidesse sul lodo Alfano (decisione rinviata, la quale potrebbe arrivare tra oggi o domani in mattinata), arriva la sentenza della "toga rossa" Raimondo Mesiano condannando la holding della famiglia Berlusconi al pagamento di 750 milioni di euro a favore della Cir di Carlo De Benedetti.
Somma che metterà in ginocchio l'Azienda, causando così una crisi di mercato e chi ne pagherà realmente le conseguenze saranno i poveri dipendenti i quali perderanno il posto di lavoro.

Pura casualità o complotto?
Credo di no, visti i trascorsi dal 1994 ad oggi. Oggi gli "amici" della sinistra italiana che non vedono di buon occhio la fama del presidente Berlusconi fanno di tutto per ribaltare il risultato elettorale.
Questo governo che è espressione democratica e libera della stragrande maggioranza del POPOLO ITALIANO non può essere stravolto da congiure di Palazzo.
Questo è un attentato alla libertà d'espressione del cittadino! Il quale ha scelto e ha continuato a scegliere nelle varie elezioni amministrative e quelle europee la parte sana della politica italiana: Il Popolo della Libertà!
In questi giorni la squadra di governo fa quadrato intorno al presidente Berlusconi e il ministro della Gioventù Giorgia Meloni dichiara "Spero che la decisone della Consulta sul lodo Alfano non sia politica, ma sia dettata dalla necessità di valutare il provvedimento per il bene del Paese. Nel caso di bocciatura, comunque, è da escludere un nuovo governo. Lo hanno detto chiaramente tutti i leader della maggioranza. Gianfranco Fini, poi, è stato chiarissimo: l’unica alternativa a questo governo sono le elezioni. Personalmente anch’io non vedo possibilità di un governo che non sia capitanato da Silvio Berlusconi".
Staremo a vedere in quanti tra le file dell'opposizione chiederanno le dimissioni del presidente del consiglio. Silvio non dimetterti!


Antonello Voce
presidente di Azione Giovani Scandale

lunedì 5 ottobre 2009

Lodo Mondadori = manipolazione della vittoria elettorale di BERLUSCONI



Mentre la sinistra si sforzava di scendere in piazza per manifestare sul nulla e Idv e Pd davano la peggior prova della loro ridicola alleanza ormai definitivamente rotta, qualche giudice si adoperava con sentenze dettate più dal giudizio e pregiudizio politico che dalla giustizia, la sentenza del giudice Raimondo Mesiano con cui condanna la holding della famiglia Berlusconi al pagamento di 750 milioni di euro a favore della Cir di Carlo De Benedetti.
"È da ritenere 'incidenter tantum' e ai soli fini civilistici del presente giudizio, che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva per cui si procede" scrive il giudice.
E’ evidente che l’attacco al Presidente Berlusconi di precisi settori politici e finanziari è concentrico e lungo più direttrici che vanno dal gossip, all’evocazione degli attentati di mafia del ’92, ad altro ancora che si prepara e, adesso a questa sentenza civile dalle proporzioni inusitate ben studiata anche nei tempi.
Ovviamente il beneficiario della sentenza sul lodo Mondadori è Carlo De Benedetti, il vero leader della sinistra editoriale e finanziaria. Infatti la debolezza della sinistra politica è surrogata dalle iniziative giudiziarie, finanziarie e editoriali.
Il tutto avviene mentre lo scandalo reale della Regione Puglia è tenuto coperto usando le D'addario di turno.
"L’obiettivo è sempre quello: manipolare con manovre di palazzo la vittoria elettorale del 2008, che evidentemente non è accettata da una serie di ambienti" ha affermato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto.
"E’ quanto meno singolare la contestualità di una sentenza sconcertante degna più di Mao che del diritto. C’è un settore della magistratura che, occupandosi di terrorismo islamico o di economia, dimostra di essere formato da un drappello di militanti decisi a scardinare la legalità" afferma il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.
Rispetto a tutto ciò il governo e la maggioranza devono svolgere il loro ruolo sostenuto dal consenso della maggioranza dei cittadini.
La libertà di dibattito interno non deve comunque portare a rinchiudersi in se stesso il partito; anzi bisogna cominciare a esaminare l’opportunità di una grande manifestazione popolare.



Giovane Italia
circolo "Giorgio Almirante"