Il ddl Meloni si proponeva di dare un riconoscimento giuridico alle comunità giovanili e di sostenerne l’attività attraverso la possibilità di accedere a un fondo, stanziato annualmente dal Ministero della Gioventù. Senza soldi e senza strutture adeguate, è difficile svolgere delle attività, specie quelle che coinvolgono un numero elevato di ragazzi.
I rilievi mossi al ddl appaiono, più che mai, strumentali. Lasciando da parte l’opposizione che si sa è pregiudizialmente contraria a qualsiasi iniziativa provenga dal Governo, lasciano a bocca aperta le dichiarazioni espresse da alcuni esponenti della minoranza Pdl (Fini e company). L’accusa più ricorrente è quella di voler para-statalizzare la creatività giovanile, quasi che senza soldi e senza controlli da parte dello Stato i giovani siano più stimolati a esprimere creatività e talento. È evidente la pretestuosità di queste critiche.
Le comunità giovanili sono state immaginate da Paolo di Nella giovane che ha perso la vita negli "anni di piombo". Giorgia è riuscita a trasformare quel sogno in un progetto concreto e ieri si è vista bloccare tutto.
Noi siamo conviti di questo progetto e staremo
al fianco del ministro Giorgia Meloni
in questa battaglia.
al fianco del ministro Giorgia Meloni
in questa battaglia.
Noi siamo dalla parte chi vuole
difendere la nostra IDENTITA'
e non di chi è pronto a svenderla a basso costo.
difendere la nostra IDENTITA'
e non di chi è pronto a svenderla a basso costo.
Caro presidente della camera e company,
Noi non siamo in vendita!
MURO DI SCUDI !
Le COMUNITA' GIOVANILI non si toccano.
MURO DI SCUDI !
Le COMUNITA' GIOVANILI non si toccano.
Antonello Voce
Dirigente provinciale
Giovane Italia Crotone
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