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venerdì 21 settembre 2012

MA PERCHE' I REGISTI NON RACCONTANO I RISVEGLI?



Bocciata a Venezia e bocciata nelle sale, la Bella Addormentata di Marco Bellocchio ha risuscitato polemiche sul tema eutanasia e paraggi

 Marcello Veneziani - Dom, 16/09/2012

Bocciata a Venezia e bocciata nelle sale, la Bella Addormentata di Marco Bellocchio ha risuscitato polemiche sul tema eutanasia e paraggi.
Il regista ha detto ai cattolici che lo contestavano: avete tanti mezzi, perché non fate voi un film con la vostra versione del caso Englaro? Forse ha ragione.
Ma io rilancio a lui e al magico mondo del cinema un'altra proposta. Di film sul tema di staccare la spina ai malati terminali ne abbiamo visti già tanti. Ma è possibile che a nessun gran regista, sceneggiatore, produttore, attore, venga in mente e al cuore di portare al cinema qualche storia inversa, di condannati al coma irreversibile, a cui volevano staccare la spina, che si sono poi risvegliati? Vi dice nulla il caso di Salvatore Crisafulli, di Luca de Negris, di Luca Mongelli, di Terry Wallis che si risvegliò addirittura dopo 19 anni? Non si potrebbero fare grandi film su storie finite con una resurrezione imprevista, e non solo su eutanasie desiderate?
E ai film dedicati a coraggiosi aborti non si potrebbero affiancare film su Chiara Corbella o su Jenny e su Rosa e su Gianna e su altre ragazze che decisero di dare alla luce un figlio a prezzo della loro vita, capovolgendo sulla loro pelle il motto «mors tua vita mea»?
 Non sarebbero grandi storie, nobili, vere e struggenti, perché nessuno le racconta? È questo il conformismo che indigna e che sconforta, caro Bellocchio. Abbiate più coraggio e spirito libero, ma quello vero. Che sia anche per questo che mezzo cinema è in coma e che i film troppo scontati abortiscono in sala?

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