Almeno 350 mila tonnellate di materiale contenente arsenico, zinco, piombo, indio, germanio,
mercurio, che invece di essere smaltite con le cautele di legge sono state utilizzate come materiale edilizio.
Nel settembre dello scorso anno, parte l'indagine condotta dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Crotone Bruni denominata "Black Mountains", che portarono al sequestro di 18 aree comprese tra Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro ed a 7 indagati, tutti rappresentanti di imprese privati, asl e pertusola stessa.
A un anno dall'apertura dell'inchiesta, il cerchio degli indagati si allarga a ben 47 persone tra le quali spicca il nome del ministro dell'Ambiente dal 1996 al 2000 Edoardo Ronchi, due ex commissari delegati per l'emergenza ambientale della regione Calabria, l'ex presidente della provincia di Crotone Sergio Iritale, l'ex sindaco di Crotone Pasquale Senatore e l'ex sindaco reggente Armando Riganello.
I loro nomi si aggiungono a quelli del rappresentante legale della Pertusola e delle imprese private, già scritti sul registro degli indagati. Per tutti loro si ipotizza le accuse di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e disastro ambientale in concorso.
Intanto il presidente della Provincia di Crotone Stanislao Zurlo, dopo aver preso atto della relazione del Professore Sebastiano Andò, preside della facoltà di farmacia dell'Università della Calabria il quale ha condotto un indagine attraverso esami del sangue ad un campione di studenti, rilevando la presenza di materiali pesanti, come arsenico e nichel, ha chiesto al comune di Crotone la chiusura a tempo indeterminato dell'Istituto Commerciale "Lucifero".
Inoltre, ha contattato il presidente del consiglio Berlusconi, i ministri dell'ambiente Prestigiacomo, dell'istruzione Gelmini e del welfare Sacconi al fine di impegnare il governo sul rischio ambientale che vive il territorio crotonese.
Intanto il presidente della Provincia di Crotone Stanislao Zurlo, dopo aver preso atto della relazione del Professore Sebastiano Andò, preside della facoltà di farmacia dell'Università della Calabria il quale ha condotto un indagine attraverso esami del sangue ad un campione di studenti, rilevando la presenza di materiali pesanti, come arsenico e nichel, ha chiesto al comune di Crotone la chiusura a tempo indeterminato dell'Istituto Commerciale "Lucifero".
Inoltre, ha contattato il presidente del consiglio Berlusconi, i ministri dell'ambiente Prestigiacomo, dell'istruzione Gelmini e del welfare Sacconi al fine di impegnare il governo sul rischio ambientale che vive il territorio crotonese.
Emmanuele Tiano
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