Salviamo i nostri Marò

Salviamo i nostri Marò
I nostri due militari devono tornare a casa

Siamo contro ogni genere di Discarica nel nostro Territorio!

giovedì 30 settembre 2010

Con 342 voti a favore contro i 275 il Governo incassa la fiducia alla camera.



Vi proponiamo il discorso del Presidente Silvio Berlusconi pronunciato alla Camera dei deputati il 29 settembre 2010

Signor Presidente,
Signori Deputati
Oggi il governo che ho l’onore di presiedere si rivolge  al Parlamento, che  è il luogo in cui la sovranità popolare trova la sua più alta espressione ed il suo più alto esercizio. La democrazia nasce con le libere elezioni, e vive con i parlamenti. Non vi può essere né autentica democrazia, né buongoverno, se il parlamento non è libero e forte.
I governi democratici traggono la loro capacità di agire per il bene della nazione dal consenso sempre rinnovato dei rappresentati del popolo. Tra parlamento e governo non vi può mai essere contrapposizione, ma vi deve essere un’armonica simbiosi, nella distinzione dei ruoli e delle funzioni che la nostra Carta costituzionale assegna ad ognuno.
Questa è la mia profonda convinzione, questo è lo spirito con il quale mi rivolgo ad ognuno di voi.
Nel maggio di due anni fa, nel chiedervi il voto per la fiducia al nuovo governo, affermai che il lavoro che ci aspettava per ridare slancio all’Italia richiedeva ottimismo e determinazione.


Avevo visto bene.

In virtù della netta espressione della volontà popolare del 2008, per l’Italia si apriva finalmente una stagione di grandi speranze e di auspicate e necessarie riforme.
Gli elettori hanno raccolto e premiato il nostro comune appello a rendere più chiaro il panorama politico, a rendere più stabile e più efficiente il governo del Paese.
Con il voto del 2008 è stata ridotta drasticamente la frammentazione politica, è stata scelta con nettezza una maggioranza di governo e un’opposizione, ciascuna con la propria leadership.
Più del 70 per cento dei suffragi si è infatti concentrato sui due maggiori partiti, il Popolo della libertà e il Partito Democratico. Si è trattato della prima grande riforma voluta e certificata dal popolo nel segno di un bipolarismo maturo, con il riconoscimento reciproco tra avversari e teso a mandare definitivamente in archivio le pratiche della vecchia politica. Sia il mio discorso di presentazione del Governo alle Camere, sia il discorso del leader dell’opposizione, pur nelle fisiologiche e necessarie distinzioni, ebbero un comune denominatore: quello della responsabilità di fronte all’Italia e agli italiani. Si apriva un varco per quello spirito riformatore più volte auspicato in questi anni anche dal Capo dello Stato.
L’allora leader del Partito democratico, onorevole Veltroni, citò una riflessione di uno dei Padri Costituenti, Piero Calamandrei, che personalmente condivido in tutte le sue parti, mentre altri ne ricordano sovente soltanto la prima. Diceva Calamandrei: “Il regime parlamentare non è quello dove la maggioranza ha sempre ragione, ma quello dove sempre hanno diritto di essere discusse le ragioni della minoranza. Quest’ultima, a sua volta, deve avere rispetto per la legittimità elettorale della maggioranza e la legittimità costituzionale del Governo”.


mercoledì 29 settembre 2010

La Giovane Italia vuole le scuse di Bossi.

"VOGLIAMO LE SCUSE DI BOSSI!" Così Dichiara Marco Perissa, segretario della direzione nazionale della Giovane Italia."Le battute del ministro Bossi - prosegue - ci lasciano senza parole. I ministri della Lega ogni giorno dimostrano con il loro lavoro e quindi nella praticità, il loro interesse nel far crescere e migliorare la nostra amata Italia.
Le sue parole, inopportune e improprie, offendono tutti coloro che hanno combattuto per rendere Roma e l’Italia così grandi nel mondo, e tutti coloro che quotidianamente, per spirito di sacrificio e di amore, dedicano la loro vita a costruire e cambiare questa nostra Patria.Speriamo quindi che questa polemica si concluda nel più breve tempo possibile con le scuse del leader leghista, e a Bossi ricordiamo che offendere Roma significa innanzitutto rinnegare se stessi e la propria storia.”

Mentre Cesare Giardina Presidente del circolo di Roma aggiungge:
"Eravamo a conoscenza del complesso di inferiorità del Ministro Bossi nei confronti di Roma, ma questa volta abbiamo raggiunto il patetico. Questa battuta, da film trash anni 80, non è solo un
offesa a Roma e ai Romani ma a tutto quello che Roma rappresenta. Città universale, faro di civiltà per l'Italia unità e capitale delle radici cristiane che caratterizzano l'intera Europa.
Sono ormai anni che proviamo a spiegare ai leghisti l'importanza della nostra città, già 5 anni fa inviammo un libro sulla storia di Roma a Bossi, purtroppo con scarsi risultati. Evidentemente, la voglia di leggere del ministro è pari alla voglia di studiare del figlio, per questo ci rassegniamo ad ascoltare questi ormai troppo frequenti deliri, rispondendo con una goliardica canzone romanesca “Ma che ce frega ma che ce importa...”

domenica 26 settembre 2010

CENTRALE TURBOGAS DI SCANDALE - RITORNERANNO ALLO STATO 15 MILIONI DI EURO IN SEGUITO ALLE INDAGINI DELLA PROCURA DI CROTONE.


Centrale Turbogas di Scandale (kr) - loc. Santa Domenica.


La società Alibio che fa capo all’imprenditore di Molfetta Corrado Ciccolella ha restituito allo Stato una somma di quasi nove milioni di euro. Mentre altri cinque milioni e mezzo di euro saranno restituiti dalla società ‘Eurosviluppo Industriale’, la spa di cui è amministratore l’imprenditore monegasco Aldo Bonaldi, che sta trattando con Equitalia per ottenere una rateizzazione del debito. Si tratta delle due società coinvolte nell’indagine dal procuratore della repubblica di Crotone Raffaele Mazzotta e dal sostituto Pierpaolo Bruni sulla centrale per la produzione di energia elettrica a turbogas di Scandale e, appunto, sui milioni di euro destinati dallo Stato alla ricostruzione dell’apparato produttivo crotonese che invece avrebbero preso tutt’altra strada.
Con il finanziamento ottenuto negli anni passati attraverso un apposito contratto di programma, infatti, la Alibio, che faceva parte del Consorzio Eurosviluppo costituito per creare nuove iniziative industriali collegate alla centrale di Scandale, avrebbe dovuto realizzare un impianto di serre utilizzando il vapore prodotto dalla stessa centrale. Impianto che in realtà non ha mai visto la luce, ma anzi è stato prima delocalizzato a Simeri Crichi e successivamente in Puglia. Tanto è vero che lo stesso ministero dello Sviluppo economico ha revocato il finanziamento alla Alibio pretendendone la restituzione. Soldi che - secondo gli inquirenti - sarebbero invece finiti nei conti della ’G.C. Impianti’ dello stesso Ciccolella e della ‘Eurosviluppo Industriale’ di Bonaldi. Proprio per questo il 15 luglio scorso la Procura della Repubblica di Crotone ha chiesto il fallimento della società Alibio.
L’identico meccanismo - sostengono ancora gli inquirenti - sarebbe stato messo in atto da Aldo Bonaldi per ‘svuotare’ la società ‘Eurosviluppo Industriale’ che, al pari della Alibio, si è vista revocare il finanziamento ottenuto in precedenza dal ministero dello Sviluppo economico. Pertanto, nel maggio scorso, la Procura ha chiesto il fallimento anche per ‘Eurosviluppo Industriale’ a causa della grave situazione debitoria in cui la società si è venuta a trovare. 

Fonte: Il Crotonese.it

sabato 25 settembre 2010

Intervista a Giorgia Meloni – “Adesso basta falchi. Riconoscente a Fini, i suoi saranno leali”



«I falchi ci sono, tanto nel Pdl quanto in Fli. Persone che antepongono i propri calcoli agli interessi comuni. Ma per fortuna sono sempre meno numerosi e influenti». Il ministro della Giovent Giorgia Meloni tende una mano agli cx colleghi di Futuro e Libertà. «Per ora nessun voto anticipato – spiega – di fronte alla crisi deve prevalere l’interesse nazionale».

Ministro, alla fine nel Pdl hanno prevalso le colombe?
In estate avevo perso la speranza di ricucire lo strappo con i finiani. Ma adesso molto è cambiato. Conosco diversi esponenti di Fli, a partire dal presidente Gianfranco Fini a cui rimango estremamente riconoscente. Parliamo di persone elette con noi che fino ad oggi hanno sempre dichiarato di voler votare con la maggioranza. E poi non ce li vedo in un terzo polo. Dopo tulle le battaglie contro la partitocrazia che abbiamo combattuto insieme.

Non è che passa con Futuro e Libertà anche lei?
Assolutamente no. Ma è importante distinguere i rapporti umani dai giudizi politici.

Alla fine l’accordo Pdl-Fli potrebbe arrivare sul tema della giustizia. L’argomento che vi aveva maggiormente diviso.
Stiamo lavorando insieme, perché condividiamo la necessità di salvaguardare le massime cariche dello Stato. In Italia una parte della magistratura si sente investita dal compito di demolire un tiranno. Senza rendersi conto che quello che considerano un tiranno è stato eletto dal popolo.

Pdl e Fli d’accordo sullo scudo, insomma?
Per quanto mi riguarda, uno scudo che tuteli le più alte cariche dello Stato e che tenga fuori i ministri. Perché chi fa parte del governo, al contrario del premier non è nominato dal popolo. Allo stesso modo sono convinta che non sia possibile tornare all’immunità parlamentare. Non con questa legge elettorale almeno, dove i parlamentari non sono scelti dagli italiani, ma dai partiti.

Nuove indiscrezioni sulla vicenda di Montecarlo. Sembra che nel contratto di affitto dell’ex appartamento di An, locatario e locatore siano la stessa persona.
Non voglio parlare di questa storia. Certo, è una vicenda che mi amareggia. Spero solo che la questione venga chiarita al pi presto.

Se vanno via i finiani, c’è sempre La Destra. Il Cavaliere ha aperto le porte del Pdl a Storace.
Storace non entra oggi nel centrodestra. Nel Lazio il suo partito governa già con la Polverini. Se mi è consentito, per , vorrei ri cordare che la destra nel Pdl c’è già. Ed è una componente importante di cui mi pregio di far parte.


Storace è superfluo?
Nessuna polemica. A suo tempo Storace ha fatto delle scelte che non ho condiviso. Oggi ha intrapreso un percorso di lealtà con il Pdl, vedremo come andrà a finire.

L’ipotesi del gruppo di responsabilità nazionale è già tramontata?
Non serve alcun gruppo. Stiamo solo cercando di convincere i parlamentari eletti con il centro- destra a mantenere gli impegni presi con gli elettori. Nessuna compravendita. Anche perché personalmente sono molto rigida con chi salta da un partito all’altro.

Prima la polemica sulla scuola di Adro, poi la richiesta di una capitale del Nord. La Lega non le crea imbarazzi?
La Lega va tenuta sotto controllo. Tra Pdl e Carroccio ci sono due ragioni sociali che non coincidono. Ma la vera sfida è trovare una sintesi.

Intanto Bossi non risparmia battute. Dopo l’approvazione di Roma Capitale ha rivelato di aver votato solo perché Alemanno piangeva.
Una bugia. In Cdm il sindaco di Roma non piangeva affatto. Anzi, era allegro e sorridente. Bossi deve tenere buono il proprio elettorato: ultimamente sono passati da Roma ladrona a Roma Capitale. Ma ci sono simboli importanti su cui il Pdl non deve cedere, come il Tricolore. Su questi argomenti dobbiamo reagire con forza alle strumentalizzazioni del Carroccio.

In ogni caso il Pdl può stare tranquillo. Il Pd è sceso al 25 percento.
Invece questa è una situazione tutt’altro che rassicurante. Tanti nostri problemi derivano proprio dalla mancata necessità di ricompattarsi di fronte a un avversario.

L’ha sorpresa il ritorno di Veltroni?
Le dirò, io Veltroni lo apprezzo Al di là del modo un po’ sempliciotto e banale con cui continua ad attaccare il governo, apprezzo il suo tentativo di difendere i principi per cui è nato il Pd. Mi riferisco alla sua vocazione maggioritaria e bipolare. Di fronte alle ipotesi di ammucchiate e di ritorni all’Ulivo, che rischiano di riportarci indietro di 15 anni, almeno lui ci prova.

da Il Riformista

lunedì 20 settembre 2010

DEDICATO AL TENENTE ALESSANDRO ROMANI.

"  Io sono stato quello che gli altri non volevano essere. Io sono andato dove gli altri non volevano andare. Io ho fatto ciò che gli altri non volevano fare. Io non ho preteso niente da quelli che non sanno dare. Con rabbia ho accettato di essere criticato come se avessi commesso uno sbaglio ad accettare il mio dovere. Ho visto il volto del terrore ed ho sentito il freddo morso della paura. Ho gioito per il dolce gusto di dare un momento d’amore. Ho pianto, ho sofferto e ho sperato.... ma più di tutto, ho vissuto quei momenti che gli altri dicono sia meglio dimenticare. Rientrato in patria agli altri Potrò dire che sono orgoglioso Per tutto quello che sono Stato....un Soldato."

ONORE A TE ALESSANDRO!
La nostra Patria è la dove si lotta per la Libertà...

martedì 14 settembre 2010

CONCLUSA “ATREJU” LA FESTA NAZIONALE DELLA GIOVANE ITALIA.



La dodicesima edizione di Atreju si è conclusa con l’intervento del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che spaziando dall'inchiesta sulla P3 alle intercettazioni fino alle tensioni che nelle ultime settimane si sono registrate all'interno della  maggioranza, si è sottoposto in fine alle domande dei giovani militanti della Giovane Italia rassicurando tutti che il governo non cadrà, «Andremo alle elezioni tra tre anni» spiega il presidente Berlusconi, sottolineando la sua piena sicurezza sulla fedeltà di Futuro e Libertà, la corrente che fa capo a Gianfranco Fini ex leader di AN. “Il PdL è un partito che esiste ed esisterà sempre” ha affermato in apertura il presidente Berlusconi davanti a centinaia di persone di tutte le età e soprattutto davanti ai giovani, gli stessi giovani che hanno “Progettato, costruito,immaginato questo atreju e che sono venuti qui a Roma da ogni parte della nazione perché promotori di solidi valori e di buona politica quella politica che non si fa per tornaconto ma solo per passione e con il cuore” come ha voluto sottolineare il Ministro Giorgia Meloni, presidente nazionale della Giovane Italia.
Numerosi sono stati i convegni durante la festa, cinque minuti di applausi e standing ovation, Venerdì  sera, per il Capitano Ultimo in occasione della consegna del premio Atreju 2010. Visibilmente commosso il maggiore Gianfranco Paglia, presente alla cerimonia, toccato dalle parole di Ultimo, che lo ha definito il “Vero Eroe”. Meriti tu il premio – ha detto – “Ogni carabiniere porta nello stivale un granellino di sabbia di El Alamein”. Paglia ha ringraziato Ultimo per le parole espresse nei suoi confronti e ha sottolineato come egli sia La dimostrazione di chi sa cosa sono i valori come la lealtà e l’amor di patria, che chi indossa l’uniforme sa cosa rappresentano. Ognuno di noi deve ricordare che questi ragazzi non rappresentano un governo di centrosinistra e centrodestra ma lo Stato e la Patria.
 Giovedì pomeriggio si è svolto il confronto tra i militanti della Giovane Italia e il Ministro Tremonti, il quale è stato sottoposto a diverse domande, tra cui quella di Adele Ioele, presidente del circolo di S.Mauro Marchesato che ha porto al ministro una domanda su uno dei temi più delicati del momento, il federalismo fiscale, sottolineando le carenze infrastrutturali del territorio calabrese e soprattutto della provincia di Crotone (strada statale 106 e linea ferroviaria non elettrificata), chiedendo al Ministro come farà con il federalismo fiscale a colmare queste carenze. "Il federalismo è un’idea di maggior controllo e responsabilità ma in molte regioni del Sud prima del federalismo ci vuole lo Stato". ha sottolineato il ministro dell’Economia. Citando l’esempio della Salerno - Reggio Calabria ha osservato: "Perché il passante di Mestre è stato fatto in quattro anni e ora ci si passa e la Salerno - Reggio Calabria è ferma da 14 anni e non ci si passa?". Per il titolare del Tesoro, "La questione meridionale è una questione nazionale e non la somma di interessi regionali. Lo Stato deve tornare a fare lo Stato - ha aggiunto - e nel Sud deve fare di più di quello che hanno fatto o disfatto le regioni che ragionano per loro e non si interessato dei grandi collegamenti perché pensano che li debba fare lo Stato”. In tutte e cinque le serate della festa, tra convegni, cultura, dibattiti e momenti di svago i ragazzi della federazione provinciale di,presenti le comunità di Crotone, Isola C.R., Scandale, Cutro, S. Mauro, hanno rappresentato la Calabria tra gli stand
enogastronomici ricevendo la visita del Governatore della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti e del Ministro della Gioventù Giorgia Meloni.
L’appuntamento quindi resta a settembre 2011 per la tredicesima edizione di Atreju.

Fabio Federico
Presidente Provinciale
Giovane Italia Crotone

martedì 7 settembre 2010

Presentazione ATREJU 2010.



L’8 settembre Giorgia Meloni darà il via ad Atreju, la festa nazionale della Giovane Italia nella nella suggestiva cornice del Parco del Celio. “Un villaggio ecocompatibile -ha detto il ministro della Gioventù –all’ombra del Colosseo, massimo simbolo della nostra nazione“.
Due sono i messaggi chiave dell’edizione 2010, il primo è ‘Dritto al cuore di chi crede!’ “Questo slogan è una sfida generazionale – afferma Giorgia Meloni – è la volontà di ricondurre la politica su binari di suggestione capaci di attirare i giovani verso la forma più bella di impegno civile. Perchè la politica è una sfida giovanile, generazionale di chi mantiene i piedi per terra ma non ha smesso di guardare la luna, come il ragazzo de ‘La storia infinta’ che lotta contro il nulla che avanza.
L’altro messaggio è  ‘Mille sogni, una sola Italia‘: “Non potevamo tralasciare l’appuntamento del prossimo anno con la celebrazione del 150esimo anniversario dell’unità d’Italia che e’ stata realizzata grazie ai giovani e ai giovanissimi“.
Sono previsti cinque giorni intesi di dibattito con interventi volutamente bipartisan, “la festa è aperta al confronto a 360 gradi, perchè chi ha un’identità forte non deve temere il confronto”, che vedranno impegnati il presidente del Consiglio, il presidente del senato, 12 ministri, 70 relatori di di grande profilo, sindaci, giornalisti e intellettuali. Tra gli ospiti musicali Max Gazzè, Irene Grandi e Davide Van de Sfross.
Proprio Silvio Berlusconi chiuderà la festa domenica 12 settembre alle 11, intervistato come dal ministro della Gioventù’.
Non è mancata un botta e risposta a distanza con Gianfranco Fini che ieri a Mirabello aveva qualificato ‘la militanza in politica dei giovani’ come ‘poca cosa’.
Credo che l’impegno dei giovani in politica, come dimostra la passione che i giovani hanno messo nell’organizzare Atreju – ribatte Giorgia Meloni – non sia poca cosa come l’ha definita il presidente Fini. Io credo che l’impegno dei giovani in politica, come dimostra la passione che hanno messo nell’organizzare Atreju, non sia poca cosa ma un autentico miracolo e noi dobbiamo accendere i riflettori su questo miracolo
 Ecco il Programma:

- mercoledì 08 settembre 2010
  • ore 17:00
    Inaugurazione di Atreju 2010
  • ore 20.00
    Premio Atreju 2010 a Reyna Tamayo Danger, madre di Orlando Zapata Tamayo
    Partecipano: Fabrizio Cicchitto, Carlos Carralero
    In diretta con Aldo Forbice, conduttore di Zapping ore 21.30
    Il mio canto libero in concerto
    Tributo a Lucio Battisti
    ore 23.00
    Aurora in concerto

- giovedì 9 settembre 2010
  • ore 11.30
    Summer School 2010. La sessione di Atreju. “Il caso Craxi a dieci anni dalla scomparsa
    Partecipano: Gaetano Quagliariello, Stefania Craxi, Augusto Minzolini, Renato Brunetta, Fabio Rampelli
    ore 15.00
    Pagine Libere
    Presentazione del libro “Vuoi trasgredire? Non farti
    Partecipano: Giorgia Benusiglio, Beatrice Lorenzin, Dj Ringo, Massimo Canu
    ore 16.00
    Welcome to the jungle. Giovani e lavoro, la situazione e le prospettive
    Partecipano: Maurizio Sacconi, Pietro Ichino, Renata Polverini, Enrico Letta
    ore 17.30
    Quel posto che non c’è. Le politiche dell’immigrazione e quelle dell’accoglienza
    Partecipano: Maurizio Gasparri, Roberto Maroni, Andrea Riccardi, Rosy Bindi
    ore 19.00
    Il mondo che vorrei
    A confronto con Giulio Tremonti
    ore 20:30
    Premio Atreju 2010 a Simona Atzori
    Partecipa: Roberta Angelilli
    Consegna il premio: Mara Carfagna
    ore 21.30
    Max Gazzè in concerto

 - venerdì 10 settembre 2010
  • ore 11.00
    Assemblea. La lotta dei giovani del Pdl nelle istituzioni
    Saluto: Mario Valducci, Giovanni Collino
    Partecipano i giovani parlamentari nazionali ed europei e gli amministratori locali under 35
    ore 15.00
    Pagine Libere
    Presentazione di “Italica 150, viaggio a piedi dalla vetta d’Italia a Capo Passero
    Partecipano: Enrico Brizzi, Michela Vittoria Brambilla, Giampaolo Rossi
    ore 16:00
    C’è chi dice no. Giovani in lotta contro ogni mafia
    Angelino Alfano, Alfredo Mantovano, Nino Iannazzo, Fabio Chiosi
    ore 17:30
    The wall. In viaggio verso la riforma dell’istruzione in Italia
    Partecipano: Mariastella Gelmini, Giuseppe Fioroni, Pierluigi Battista, Stefano Zecchi
    ore 19.00
    Dio è morto
    A confronto con Mons. Rino Fisichella
    Saluto introduttivo di Maurizio Lupi
    ore 20.30
    Premio Atreju 2010 al Capitano Ultimo
    Partecipa: Giuseppe Scopelliti
    Consegna il premio: Gianfranco Paglia
    ore 21.30
    Davide Van De Sfroos in concerto
- sabato 11 settembre 2010
  • ore 10:30
    Va’ Pensiero. I ragazzi che fecero l’Italia
    Intervento introduttivo del presidente del Senato Renato Schifani
    Partecipano: Giuliano Amato, Ignazio La Russa, Marcello Veneziani, Marco Pizzo
    ore 16.00
    Pagine Libere
    Presentazione del libro “Gli amici del terrorista. Chi protegge Cesare Battisti?” di Giuseppe Cruciani
    Partecipano: Andrea Ronchi, Alberto Torregiani
    Conclusioni di Franco Frattini
    ore 17:30
    A che ora è la fine del mondo? L’energia del futuro, la difesa del presente
    Partecipano: Nichi Vendola, Stefania Prestigiacomo
    Intervengono: Massimo de Maio, Vincenzo Pepe e Fiammetta Cicogna
    ore 19.00
    Ok Italia. Guida al federalismo che rafforza l’unità.
    Partecipano: Gianni Alemanno, Raffaele Fitto, Enrico La Loggia, Filippo Penati, Pasquale Viespoli
    ore 20.30
    Premio Atreju 2010 a Francesca Schiavone
    Partecipa: Barbara Saltamartini
    Consegna il premio: Rocco Crimi
    ore 21.30
    Irene Grandi in concerto
    ore 00.00
    Discoteca.
  •  
  • - domenica 12 settembre 2010
  •  
  • ore 11:00
    Viva l’Italia
    SILVIO BERLUSCONI a confronto con la Giovane Italia
    Partecipa: Giorgia Meloni

sabato 4 settembre 2010

ATREJU 2010: Dritto al cuore di chi crede.

 
 
“Dritto al cuore di chi crede” è la sfida di Atreju 2010, festa nazionale del nostro movimento, che si svolgerà a Roma dall’8 al 12 settembre.
Nata nell’alveo della destra giovanile nel 1997, Atreju non è più solo il protagonista de “La Storia Infinita” di Michael Ende, scelto per incarnare l’esempio di un giovane impegnato nel confronto quotidiano contro le forze del Nulla, contro un nemico che logora la fantasia della gioventù, ne consuma le energie, lo spoglia di valori ed ideali, sino ad appiattirne l’esistenza. Atreju è ormai anche l’appuntamento di fine estate che segna l’inizio della stagione politica italiana.
Per cinque giorni si succederanno dibattiti, mostre, spettacoli, provocazioni, giochi e suggestioni, all’interno di un villaggio eco-compatibile di 5mila metri quadri, costruito all’ombra del Colosseo. “Mille sogni, una sola Italia” è infatti il secondo messaggio che giunge dai manifesti che annunciano Atreju 2010, con un evidente richiamo al 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia che si celebrerà nei prossimi mesi. Primo per importanza: il tradizionale appuntamento con il presidente del Pdl e capo del governo italiano, Silvio Berlusconi. Sarà proprio lui mercoledì 8 settembre alle 18 ad aprire i battenti di Atreju 2010. Sarà l’occasione per un confronto con i ragazzi e le ragazze della Giovane Italia, per fare un bilancio dell’anno passato, ma soprattutto per tracciare le linee guida della nuova stagione politica.
Nella giornata inaugurale si parlerà anche della repressione a Cuba e della lotta dei dissidenti nel generale disinteresse dell’opinione pubblica mondiale. Con Maurizio Sacconi, Piero Ichino, Renata Polverini ed Enrico Letta, si affronterà la dolorosa questione giovani e lavoro. Lo stesso giorno Roberto Maroni, Maurizio Gasparri, Andrea Riccardi e Rosy Bindi si sfideranno invece sul tema: Immigrazione e solidarietà.
Naturalmente, spazio anche alla riforma universitaria e dell’istruzione in generale. Ne discuteranno: Mariastella Gelmini, Beppe Fioroni, Pigi Battista e Stefano Zecchi. Non mancherà poi un bilancio del coinvolgimento dei giovani italiani nella lotta alla mafia, al quale presenzieranno anche Angelino Alfano e Alfredo Mantovano.
Sabato mattina, con la partecipazione del Presidente del Senato, Renato Schifani e del Presidente del Comitato ufficiale per le celebrazioni del 150esimo, Giuliano Amato, si racconterà dei ragazzi che fecero l’Italia. Interverranno: Ignazio La Russa, Marco Pizzo e Marcello Veneziani.
Nel pomeriggio, Nichi Vendola e Stefania Prestigiacomo si confronteranno sull’energia del futuro e la difesa del presente. Gianni Alemanno, Raffele Fitto, Pasquale Viespoli e Vasco Errani, si sfideranno invece sulla questione del federalismo e dell’unità nazionale.
Nel corso della Festa, non mancheranno poi i confronti diretti della Giovane Italia, come quelli con Mons. Rino Fisichella e Giulio Tremonti, oltre alla partecipazione di ministri come Franco Frattini, Mara Carfagna, Michela Brambilla e Andrea Ronchi. In questa edizione abbiamo anche voluto ospitare ad Atreju una sessione della summer school promossa da Gaetano Quagliariello, nel corso della si discuterà della figura di Bettino Craxi. Parteciperanno Stefania Craxi, Renato Brunetta, Fabio Rampelli e Augusto Minzolini.
Ci sono poi due momenti su cui vogliamo concentrare la vostra attenzione. L’assemblea di venerdì mattina dedicata ai giovani amministratori del Pdl. Un’occasione preziosa da partecipare in massa per scambiare esperienze, per fare rete, massa critica. E l’appuntamento di domenica mattina, pensato per sviluppare ragionamenti, proposte, iniziative da dedicare alla prossima stagione della Giovane Italia..
Questi sono solo alcuni del ricco palinsesto di Atreju 2010.
Infine gli spettacoli. Quest’anno si esibiranno, tra gli altri: gli AURORA nella serata di Mercoledì, Max Gazzè con alcuni ospiti speciali nella serata di giovedì, Davide Van de Sfroos venerdì sera, Irene Grandi in chiusura, nella notte di sabato.

mercoledì 1 settembre 2010

LA DESTRA E’ VIVA E VEGETA MA LA VEDO SOLO NEL PDL.

 
Ministro Meloni che fine ha fatto la destra. Quelle idee, quei valori sono ancora nel Popolo della Libertà?
“Nonostante tutto quello che sta accadendo siamo qui a rivendicare quello che è ancora il Pdl: la somma di identità diverse dove ciascuna ha pieno diritto di cittadinanza. La destra c è, è viva e vegeta e si batterà per quello in cui crede. Il Pdl non è soltanto Forza Italia”

Come si sta dentro il Pdl senza Fini?
“Io non ho la presunzione di essere l’unica a rappresentare quelli che sono sempre stati i nostri valori ma non posso non rivendicare con forza il fatto che io porto avanti le stesse battaglie di Alleanza nazionale. Resto coerente con la mia storia”.

Sono gli altri ad aver cambiato idea?
“Posso dire soltanto che io sono coerente. Non significa che io non mi metta in discussione. I miei valori di riferimento di sempre li ritrovo tutti dentro il Pdl: le tematiche bioetiche, la famiglia, la sacralità della vita. E soprattutto la capacità di concretizzare nel quotidiano queste idee. Sono entrata nel Pdl con mille perplessità perché avevo paura di annacquare l’identità della destra, la mia identità. Abbiamo accettato la sfida e credo di poter dire che siamo stati noi a cambiare il Pdl non il Pdl a cambiare noi. Forse prima o poi mi accorgerò di aver sbagliato ma tante cose sono state fatte. E secondo me le cose migliori che ha fatto questo governo sono quelle che provengo dalla nostra storia e dalle nostre idee.”

Quali?
“Le tesi antimercato che Tremonti difende in La Paura e la speranza erano nostre già negli anni ’90. Noi siamo stati i primi nel dare battaglia al precariato e nella lotta alla droga- Quella legge, lo ricordo, porta il nome di Fini. Questo governo ha portato avanti una battaglia senza tregua contro la mafia, ottenendo risultati di cui vado orgogliosa. Per me amor patrio significa prima di tutto lotta alla criminalità organizzata- Stiamo concretizzando le cose nelle quali credevamo”.

Quali ripercussioni ha avuto la crisi tra Fini e Berlusconi sulle nuove generazioni di militanti?
“Nonostante il clima politico ci sono ancora tantissimi giovani disposti all’impegno nel senso più puro e per me questo è il vero miracolo. Oggi si tende a dire che il problema è la politica e non i politici. Questo concetto non deve passare altrimenti è certo che nessun giovane avrà più voglia di impegnarsi. Francamente nessuno si è posto il dubbio se restare o andare; pare tutti diano per scontato che si continua su questa strada, compatti. L’8 settembre si aprirà la 12a festa nazionale della Giovane Italia con migliaia di ragazzi che vogliono discutere e confrontarsi. E Silvio Berlusconi aprirà i lavori.”

Ma è vero che avete stracciato l’invito per Fini?
“Fini è il benvenuto alla festa di Atreju, ci mancherebbe altro. Cerchiamo il confronto tra idee diverse e dunque figuriamoci se non lo invitavamo. Ne abbiamo parlato a luglio ma già allora ci disse che non poteva per impegni istituzionali”.

Qualche finiano ci sarà?
“Naturalmente. Pasquale Viespoli e Andrea Ronchi tra gli altri.”

Dopo l’incontro tra Bossi e Berlusconi le elezioni sembrano più lontane.
“Siamo ancora nel mezzo di un crisi economica gravissima. Intanto abbiamo stravinto in tutte le lezioni: politiche, amministrative e persino all’Università. Come può il popolo capire quello che sta succedendo? Nostro dovere è fare tutto quanto è possibile per dare alla nazione un governo stabile che guidi l?Italia con mano salda attraverso la crisi. Dobbiamo fare quello che è utile e bene per gli italiani non per noi e io penso che sia continuare a governare. Certo se non fosse più possibile, se si dovesse andare avanti con un continuo stillicidio allora meglio votare. Ma intanto dobbiamo cercare di trovare un accordo per andare avanti.”

Anche con Casini?
“Chiunque sia disponibile a sostenere il nostro programma è il benvenuto. Pdl e Udc hanno tanti valori in comune, non a caso a livello locale stiamo governando insieme in tante città e regioni”.

Gli ultimi giorni sono stati segnati anche da una polemica interna la centro destra tutta al femminile con accuse pesanti di scarsa personalità e abbondanti tacchi a spillo.
“Non sopporto questa eterna banalizzazione: possibile che non si riesca a distinguere? Quando sento dire le donne del Pdl oppure le donne di sinistra. Ma che siamo replicanti? Bambole di plastica? Ognuna di noi si porta dietro la sua storia. Non esistono le donne del Pdl con l’etichetta tutte uguali. Una cosa è vera: purtroppo spesso sono le donne stesse che si prestano alle banalizzazioni”.

da Il GIORNALE