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martedì 19 gennaio 2010

Il fallimento del centrosinistra.

di Gianfranco Turino.



Siamo alle porte di una nuova campagna elettorale, ma ci troviamo davanti ai soliti vezzi di questa politica che tenta in tutti i modi di allontanare la gente comune da essa.
Ancora non è cominciata la bagarre elettorale, ma si possono già ricavare i primi dati reali.
Il primo dato, amaro anche per chi milita dall’altra parte, è la morte del sogno del Partito Democratico. Il partito che doveva raccogliere l’eredità culturale del riformismo europeo e che ha fatto della partecipazione popolare il suo cuore pulsante, è oggi crollato su se stesso, distrutto dalle proprie lacerazioni interne e dalla totale assenza di un chiaro progetto politico che potesse andare al di la del antiberlusconismo.
La decisione di non effettuare le primarie in Calabria è il certificato di avvenuto decesso. Quando si decide di violentare la base ideale di un partito per puri interessi elettorali, significa che quel partito non ha più motivo d’essere, significa che tutto ciò che si è raccontato fino a ieri fa parte di quella “politica parlata” che niente ha a che fare con i valori, con i programmi e soprattutto con le esigenze del proprio popolo.
Il PD ha tradito prima di tutto se stesso e poi tutte quelle persone che hanno sperato e creduto in esso.
Ma il fallimento del PD, almeno in Calabria, era un atto annunciato. Quando un partito non ha il coraggio di dire che una propria amministrazione ha fallito, quando un partito non ha la forza di rinnovarsi e registrare il fallimento di un’intera classe dirigente, quando succede tutto questo significa che quel partito non ha più la capacità di rappresentare il proprio popolo.
La cosa che appare strana anche agli osservatori più distratti è che i segnali di questo fallimento erano chiari ed evidenti da tempo. Quando lo stesso governatore Loiero, all’inaugurazione dell’elisoccorso a Cirò Marina, parla del nostro territorio come di un “territorio dimenticato” e annuncia, dopo 5 anni di governo della regione, che finalmente c’è qualcuno che pensa a questa zona, accettiamo di buongrado l’autocritica, ma ci sentiamo presi in giro dalle dichiarazioni di interesse verso i nostri problemi. Quando lo stesso on. Sulla, assessore regionale della Giunta Loiero, dichiara che i suoi suggerimenti sulla sanità non sono stati accolti dalla sua giunta e che il fallimento della sanità regionale era stato da lui preventivato per tempo, accettiamo, anche questa volta, l’autocritica, ma ci sentiamo nuovamente presi in giro da chi poteva fare e non è stato in grado di fare, da chi poteva agire e non è stato capace di farlo, da chi poteva dare risposte al nostro territorio e non l’ha fatto.
I segnali del fallimento del nostrano centrosinistra non vengono solo dalla Regione, ma anche dal Comune di Crotone. Apprendiamo con sorpresa, come tutti i cittadini crotonesi più o meno, del bel risultato raggiunto dal Sindaco Vallone, ma siamo certi che il giudizio positivo uscito dalle colonne de “Il Sole 24 ore” sia riferito alla persona Vallone e non all’amministratore Vallone.
Da piazza municipio giungono tutte le contraddizioni di un centrosinistra che non ha alcun progetto politico per la città di Crotone. La critica che si può fare a questa amministrazione non riguarda le buche della città, eppure sono tante, non riguarda i muri di sostegno delle principali strade crotonesi, che stanno crollando uno alla volta, non riguarda il grado si sporcizia delle nostre strade, che non ricordiamo mai così sporche, non riguarda la totale assenza di servizi nel nostro comune, e non sto parlando degli autobus, ma di tutti quei servizi che dovrebbero essere a sostegno di tutte le fasce a rischio e che fanno i modo tale che la vita per queste persone, già di per se molto dura, diventi quasi impossibile. La critica principale che riguarda l’amministrazione Vallone è la totale assenza di una visione, di un progetto politico, sociale ed economico per la città. Il fallimento dell’amministrazione di centrosinistra è il fallimento di un’intera generazione, di una classe politica che non ha alcuna capacità di interpretare le istanze economiche e sociale dei crotonesi.
È giunto il tempo di sognare un futuro reale per la nostra terra, è giunto il tempo di combattere per realizzare i nostri sogni, è giunto il tempo degli uomini che possono cambiare il nostro destino.

Buongiorno Crotone!

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