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martedì 15 novembre 2011

PER GIORGIA MELONI E’ MANCATA LA REAZIONE.



«Il nostro errore è stato quello di non reagire. Avrei preferito che il governo fosse costretto a un passo indietro non per la Carlucci e Antonione, ma su un tema di grande politica, magari su una storica riforma delle pensioni». A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro uscente della Gioventù, Giorgia Meloni, secondo cui «ci sarebbe voluto il Berlusconi del colpo geniale, coraggioso, impensabile, come quando portò il G8 e tutti i potenti della Terra sulle macerie dell’Aquila». A non aver funzionato, afferma Meloni, «è la maggioranza, sono i numeri. Per fare le riforme, a Montecitorio servono numeri solidi, e quelli ad un certo punto, purtroppo, non li abbiamo più avuti». Meloni ribadisce che avrebbe preferito le elezioni anticipate. «La sovranità appartiene al popolo, e per questo avrei chiesto agli italiani cosa fare. Non ho niente contro Monti, ma penso che la politica non avrebbe dovuto mettersi in fila dietro un gruppo di banchieri scelti dal mercato». «Temo che l’Italia paghi quella che sembra essere la strategia delle grandi lobby finanziarie mondiali, e cioè indirizzare le scelte di tutti i governi europei», prosegue Meloni. «E la politica italiana, ecco il nostro vero guaio, non ha avuto lo scatto d’orgoglio necessario per sottrarsi a questa pressione».

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