Salviamo i nostri Marò

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venerdì 18 novembre 2011

Un Uomo Macchina per guidare il Paese.

di Marcello Veneziani. 


Oggi c’è il sole. È stata la battuta più audace di Mario Monti in questi giorni. E tutti a scorgere allusioni cifrate, messaggi elioterapici, metafore ottimiste. L’Uomo Grigio che sognammo in un cucù dopo il colorito Berlusconi si è avverato.
È lui, Mari-o-Monti. Il Tecnico. Come vivono i Tecnici, le macchine da governo, di che si nutrono, come si riproducono? Per cominciare, Monti si accende solo se schiacci «on», che non è l’onorevole pestato, ma il tasto apposito. Quando finisce premere «off». Monti è ancora imballato nella placenta di plastica. Ha le mutande di polistirolo e i capelli in vetroresina, come si può notare. Sul teleschermo è mobile ma non si sa chi detiene il mouse che lo muove.
Napolitano è entusiasta di lui perché durante le consultazioni gli ha aggiustato un transistor del ’63, e non si è preso niente. Dicono che Monti abbia un cane golden retriever; il cane del Tecnico in realtà è un elettrodomestico, è il «bimby», un robot. Hanno confuso il cane col padrone, la Goldman Sachs.
Monti prende tre stipendi ma restituisce automaticamente il resto. Monti non mangia, ha l’alimentatore. Monti è ironico se gli installano il programma apposito. Quando fa sesso, a Monti sale l’indice mibtel e schizza lo spread. Si eccita col touchscreen, gli si accende la chiavetta. È stata captata una sua confidenza erotica: ti ricordi, cara, quando lo facemmo due volte di seguito, nel 2001 e nel 2002? Monti è wireless, non ha cavo e non ha presa. Teniamocelo caro, il Tecnico. Come disse Candide, questo è il migliore dei Monti possibili.

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