di Marcello De Angelis.
SILVIO BERLUSCONI |
Il sacrificio è compiuto. L’Economist ci aveva detto esplicitamente (quasi ogni settimana) che se ci liberavamo del signor B. avrebbero sospeso i bombardamenti spuculativi e alleggerito l’assedio della nostra ricca ma indifendibile Penisola e così è stato. La resa del governo italiano al diktat di Mr Mercati ha già dato i suoi frutti. Gli speculatori ci lasceranno sopravvivere e salveranno così la Francia che sta scivolando nel baratro. Che B. fosse la causa di tutto è un dogma come quello del sole che girava intorno alla terra, per cui Galileo rischiò il rogo. Guai a mettere in dubbio la tesi. Lo dice, appunto, l’Economist. Che Berlusconi si ritiri è un fatto oggettivamente positivo: gli antiberlusconiani di professione avranno una crisi di vocazione, le accuse personalissime al capo del governo diventeranno politicamente sterili, il centrodestra vedrà se è diventato una realtà o era solo un prodotto della volontà di un leader. Senza i voti parlamentari del Pdl nessun governo potrà fare alcunché. Un dato di fatto che nessuno ha spiegato alla canea che ieri faceva il circo in Piazza. I dati incontrovertibili forniti dalla commissione europea parlano chiaro: le misure del governo Berlusconi hanno già invertito il trend rialzando il Pil e riducendo il rapporto col deficit e il debito. Se Monti potrà fare qualcosa per l’Italia (a parte - speriamo - ottenere un occhio di riguardo dai suoi amici che contano nei vertici finanziari) lo dovrà a Berlusconi e ai parlamentari del centrodestra. Il tempo è galantuomo.
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