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domenica 19 febbraio 2012

Le radici di un'idea Comune: Il Laboratorio Culturale Aslan Intervista il partito di Governo Ungherese.



E' per noi un enorme piacere poterci confrontare con voi, fratelli ungheresi. Le storie degli ultimi mesi hanno appassionato tutto il mondo, in particolare quei popoli e quelle nazioni libere che vedono nell'operato del Governo Orban un'azione interessante. I mass media stanno attaccando massicciamente la politica che punta nella direzione della riconquista della sovranità nazionale. Le contestazioni, in Ungheria come in Italia, sono state capeggiate da coloro che incitano alla libertà ma paradossalmente contestano il principio del potere popolare. Nonostante tutto, lo spirito di Budapest del 1956 sembra non essersi spento: se prima i nemici erano coloro che invadevano con i carri armati le città libere d'Europa, ora il potere sembra essere più infimo, le armi sono le agenzie di rating e i mandanti hanno volti sconosciuti e siedono dietro le scrivanie della finanza internazionale. Il "Fidesz", il partito di maggioranza magiaro, sta dimostrando coraggio, tentando di far uscire l'Ungheria dalla crisi con dignità e a testa alta.

I Telegiornali di tutto il mondo hanno gettato un'ombra sull'Ungheria, accusando il Fidesz ed il Governo Orban, di aver imposto una dittatura al popolo Magiaro. Come rispondete a queste accuse?

Il primo ministro ha affermato:  "Sulla questione dei diritti, la costituzione protegge tutti i punti della carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Quindi dichiara l’inviolabilità della dignità umana, il diritto alla libertà, la sicurezza della persona e la protezione della proprietà privata."

Gli stessi media che vi accusano di estrema autorevolezza calcano molto la mano sulla questione della comunicazione. Siete stati accusati di voler imbavagliare il giornalismo attraverso leggi che censurano l'informazione. Cos'è successo esattamente?

Le nuove leggi sui media in Ungheria sono conformi a quelle dell’Unione Europea. Su queste critiche, Szalai ha dichiarato che l’obiettivo era più “Una prevenzione e non una punizione” e che i tribunali devono applicare i “Princìpi di gradualità, stessi trattamenti e penalità proporzionate” per i giornalisti.

Quali sono le azioni che state portando avanti per uscire dalla crisi?

Tra i risultati di questi 18 mesi, c'è il miglioramento del debito pubblico dell’Ungheria, un positivo bilancio fiscale e lo scioglimento dell’organizzazione paramilitare che minacciava le etnie di minoranza. Le riforme prevedono cambiamenti nel sistema governativo, legislativo, municipale, giudiziario e educativo, diverse saranno anche le tasse, le pensioni, ma anche i servizi sociali e l’assistenza sanitaria nazionale. “Abbiamo riorganizzato tutti i sistemi che prima alzavano il debito pubblico”. A partire da Giugno i cambiamenti attuati dal Fidesz saranno completati, e dopo ci sarà un periodo di calma, parola di Janos Lazar, capogruppo al parlamento.

In Italia, nei nostri concerti, cantiamo a squarciagola la canzone "Avanti ragazzi di Buda", brano che narra la rivolta del 1956. Che peso hanno questi eventi nella storia dell'Ungheria e nella vostra militanza politica?

La legge fondamentale dell’ungheria (25 aprile 2011) dice: "Siamo d’accordo con i membri del parlamento libero, che proclamò come prima decisione che la nostra libertà ebbe inizio durante la rivoluzione del 1956”.

Cosa pensate dell'attuale Unione Europea e quale è la vostra idea d'Europa?

"E’ nell’interesse dell’Ungheria che l’unione europea sia forte e unita e che la zona Euro esca dalla crisi al più presto possibile, afferma il ministro degli esteri Janos Martonyi." Il governo ungherese è pronto a dialogare con tutti su qualunque questione ma non accetta che nessuno metta in dubbio la nostra democrazia. Martonyi continua: "Chiediamo ai nostri vicini di abituarsi all’idea che non esiste un’identità individuale senza un’identità condivisa. Se capiranno questo, capiranno meglio l’identità Europea”.

La costituzione ungherese, attraverso una recente riforma approvata dal parlamento, sottolinea i principi saldi che guidano il popolo magiaro. Si parla di Dio e di Patria, come concetti imprescindibili a cui fare riferimento. Da cosa nasce la necessità di evidenziare questi argomenti?

Le leggi dell’Ungheria si basano sulla libertà dell’individuo e sul rafforzamento dei valori costituzionali e democratici della carta dei diritti dell’Unione Europea, afferma il presidente Pal Schmitt alla celebrazione della nuova costituzione, e riafferma che la famiglia, l’ordine pubblico, la casa, il lavoro e la sanità sono i valori principali.

Che importanza hanno, le radici e le tradizioni nella vostra visione del fare politica?

Il deputato Tibor Navracsis ha detto: "La nuova costituzione ha grande importanza sia pratica che simbolica.  Provvede a una fondazione per il nuovo spirito dell’Ungheria. Pensa al passato, presente e futuro della nazione e ai valori fondamentali del popolo ungherese."


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