Il piano di salvataggio della Grecia in realtà è un piano di affondamento di un´intera nazione e della stessa Europa. L´austerità durante la recessione è una follia che solo le menti di Berlino potevano concepire. Il Parlamento di Atene lo vota? Bene. Il risultato sarà una tensione sociale senza più limiti, la depauperazione del resto della ricchezza, la fuga degli ultimi capitali rimasti e la nascita di un fascio comunismo che si propagherà al resto dell´Europa.
Quello di Atene era un problema relativamente piccolo tre anni fa e lo si poteva risolvere. Ma Berlino e Parigi hanno pensato ai bilanci delle loro banche (piene di debito greco) e ora pensano al conto elettorale. Nel frattempo il sogno dell´Europa si sta trasformando in un incubo. E´ una situazione che indigna e suscita rabbia. Nessun popolo va al patibolo e dice grazie. Nessun popolo si fa ridurre alla fame. Quel popolo brucerà la casa di chi lo affama.
La cancelliera Merkel porterà sulle sue spalle il peso di una politica che conduce alla disgregazione della solidarietà europea. Il ministro tedesco Schauble in questi giorni ha usato parole e toni che umiliano un intero popolo e sono lontani dalla cultura europea, hanno un suono sinistro e minaccioso. Quando cinquantamila persone applaudono gli anarchici, i black bloc, l´estrema destra e l´estrema sinistra, vuol dire che sono allo stremo, che c´è il pericolo concreto di un ritorno del caos nel Vecchio Continente.
Tirare una linea sul conto profitti e perdite non significa saper leggere cosa alberga davvero nel cuore e nella mente delle persone. Significa perdere di vista quel che sta accadendo e rischiare di finire bruciati nel magma bollente della Storia. Sul Partenone sono nate la nostra cultura, la nostra filosofia, la nostra prima idea di politica.
Se Platone uscisse oggi dalla sua caverna, piangerebbe.
di Mario Sechi
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