Salviamo i nostri Marò

Salviamo i nostri Marò
I nostri due militari devono tornare a casa

Siamo contro ogni genere di Discarica nel nostro Territorio!

giovedì 16 febbraio 2012

“In Slovenia c’è chi ride sulle foibe”.



Sull’orrore delle foibe  nella ex-Yugoslavia trovano ancora modo di scherzarci su. Per questo un gruppo di parlamentari del Popolo delle Libertà  ha chiesto al Ministro degli Esteri  italiano di presentare una formale protesta al governo sloveno con allegata  richiesta alle autorità locali di far rimuovere dalla homepage della testata telematica slovena “Mladina” il link che conduce “ad un gioco sinistro, di pessimo gusto e offensivo della memoria degli infoibati”.

La richiesta è  contenuta nell’interrogazione parlamentare presentata  alla Camera dall’onorevole Giampiero Cannella insieme ai colleghi Alessandro Pagano, Giorgio Straquadanio, Manlio Contento, Giorgia Meloni, Ugo Lisi, Massimo Corsaro, Alessandra Mussolini, Maurizio Scelli e Marcello De Angelis. “L’atto parlamentare – spiegano i deputati del Pdl –  prende le mosse dalla presenza nel web, sulla pagina di presentazione della testata slovena ‘Mladina’, di un link ipertestuale (http://www.mladina.si/projekti/igre/fojba2000/), che conduce ad un gioco, una sorta di Tetris, nel quale vince chi precipita in fondo ad una foiba più nemici. Tutto questo è – aggiungono i firmatari dell’interrogazione parlamentare – è offensivo nei confronti della memoria delle migliaia di nostri connazionali di Fiume, Istria e Dalmazia che alla fine della seconda guerra mondiale  hanno vissuto la  tragedia della persecuzione comunista. “I più ‘fortunati’ di loro – spiega Giampiero Cannella – furono costretti a fuggire lasciando le case e i beni nelle mani degli slavi. Fu un esodo biblico impresso ancora a caratteri di fuoco nella memoria dei protagonisti. Per altri, molti altri, il destino fu più atroce. Le truppe al comando del maresciallo Tito – conclude il parlamentare –  attuarono la pulizia etnica precipitando nelle foibe migliaia di nostri connazionali colpevoli soltanto di essere italiani”.

Nessun commento: