L’attuale vicepresidente del Consiglio regionale dell’Umbria Orfeo Goracci è stato arrestato questa mattina in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Perugia per associazione a delinquere finalizzata all’abuso d’ufficio e alla commissione di altri reati. Tra questi, secondo quanto trapela da fonti giudiziarie, anche il reato di violenza sessuale aggravata dalla sua qualità di pubblico ufficiale.
Goracci, che nell’ambito delle indagini coordinate dai pm Mario Formisano e Antonella Duchini aveva già ricevuto un avviso di garanzia per corruzione, concussione e abuso d’ufficio, è stato anche sindaco di Gubbio, e proprio a quel periodo si riferiscono le accuse. Al centro dell’inchiesta ci sono delle presunte irregolarità all’interno del Comune umbro, con particolare riferimento ad assunzioni facili, stabilizzazioni di precari, avanzamenti di carriera e aste di beni immobili.
Un terremoto che ha decapitato buona parte della ex Giunta Goracci: oltre all’ex sindaco – definito nel capo di imputazione ‘il re o lo zar’ – e all’ex vice sindaco Maria Cristina Ercoli, sono finiti in carcere Lucio Panfili, assessore all’Ambiente della seconda giunta Goracci, Lucia Cecili, dirigente comunale, Graziano Cappannelli, ex assessore. Agli arresti domiciliari si trovano invece Marino Cernicchi, ex assessore, Antonella Stocchi, ex presidente del Consiglio comunale, Paolo Cristiano, ex segretario comunale, e Nadia Ercoli, funzionario della polizia municipale e sorella dell’ex vice sindaco Maria Cristina Ercoli. I nove raggiunti dalle ordinanze di custodia cautelare sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie indeterminata di reati di abuso d’ufficio, concussione, falso e soppressione di atti pubblici.
Goracci, 53 anni, maestro elementare, venne eletto sindaco nel 2001 e confermato nel 2006, dimettendosi dopo la sua elezione a consigliere regionale nel 2010. In passato è stato anche parlamentare e vicepresidente della Giunta umbra. A novembre, raggiunto dall’avviso di garanzia, si era autosospeso dal partito, mantenendo però la carica di vicepresidente della Regione.
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