di Marcello De Angelis
La vicenda “indiana” ha del grottesco. Non c’è nulla di ufficiale, solo voci né confermate né negate. Eppure sembra che la Marina militare abbia fortemente sconsigliato l’armatore di accettare l’invito delle autorità indiane a “consegnarsi”, mentre la Farnesina avrebbe dato indicazioni contrarie su assicurazioni del governo di Nuova Delhi, prontamente disattese una volta che i marò sono scesi a terra. Retorico sostenere - come però inevitabilmente in tanti hanno fatto - che un simile trattamento da molte altre nazioni non sarebbe stato tollerato, che ci sarebbero già stati annunci di misure forti, ritiro di ambasciatori, embarghi.
Gli americani non ci consentirono nemmeno di processare i piloti balordi che causarono la strage del Cermis. Ma si tratterebbe di una polemica fin troppo facile nei confronti di un governo che, in fin dei conti, è stato imposto dal Capo dello Stato solo per occuparsi di materie di urgenza e emergenza in campo economico. Fatto sta che se una cosa del genere fosse accaduta con il governo Berlusconi i ministri di Esteri e Difesa sarebbero finiti crocefissi al portone di Montecitorio. E forse non è proprio un caso che, in queste ore, sia proprio l’ex-ministro della Difesa Ignazio La Russa a farsi promotore di una iniziativa - che definisce però bipartisan - di sensibilizzazione popolare nei confronti della sorte dei nostri due soldati. Ne annuncerà il contenuto oggi in una conferenza stampa. NON LASCIAMOLI SOLI.
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