"Amore
e coraggio" è il titolo del primo album degli Nsp. Un ottimo lavoro,
autofinanziato e portato a termine dopo anni di sforzi e di sudore dalla
formazione romana. Nove brani e un buon ritmo, per un disco che certamente farà
parlare. Una nuova linfa per la musica identitaria, nel solco della tradizione
rock, con sonorità accattivanti, una buona qualità di registrazione, buona
esecuzione degli strumenti e buona voce. Elementi che non si trovano troppo
spesso nei lavori che nascono dal basso e che solitamente vantano grande
passione, ma qualità approssimative e dozzinali. Non è il loro caso.
Dirompente
il primo brano ("Lma"), che molti avevano già sentito in rete o dal
vivo nei concerti degli ultimi anni (quello del luglio 2009 a Casaggì, nel
quale si esibirono gli Nsp, ce li fece piacere subito). Notevoli anche le altre
canzoni, con buona varietà di temi e un excursus nella storia e nella identità
militante della propria comunità di riferimento ("Castrum" e
"Solstitium"). Da sottolineare "La mia gente",
caratterizzata da un testo di livello, che meglio non poteva esprimere la
tensione ideale ed emotiva che sta alla base della nostra scelta di vita. Bella
anche "Cinquantatre" dedicata a Trieste e ai moti di rivolta per
l'italianità e "Renuncio",
dedicata ad Evita Peron. Un plauso particolare per "Stornello". Simpatica
"Archeofà" e orecchiabile "Senza Nome", con buona
disposizione di strofe e rime. In tutti i brani e da sottolineare la cura negli
accordi e nella sovrapposizione degli strumenti, che non fa mai perdere di
livello all'insieme del suono.
Ciò
che conta di chi fa musica identitaria, poi, è la condotta quotidiana, la
capacità di mettere in pratica quei concetti su se stessi, la volontà di far
vivere quelle note nei gesti di tutti i giorni. E' anche per questo che
consigliamo questo disco: perchè conosciamo chi lo ha realizzato.
Un
grande in bocca al lupo agli Nsp.
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