La
Giovane Italia presenta in conferenza stampa la campagna nazionale sulla
legalità e annuncia la mobilitazione nazionale per la fiaccolata del 19 luglio
a Palermo, in ricordo della strada di Via d'Amelio.
"Questa
campagna nasce dall'intenzione di richiedere verità e giustizia dopo 20 anni di
omertoso silenzio dalle stragi dei giudici Borsellino e Falcone, ma allo stesso
tempo abbiamo deciso di unire al ricordo, proposte di cambiamento per il bene
della nostra Italia, per sconfiggere la mafia, per convincere la nostra
generazione che esiste ancora una speranza. Crediamo che il primo apporto debba
provenire dello Stato: chiediamo più vicinanza a chi denuncia, con il
potenziamento del fondo di solidarietà per le vittime del racket e sgravi
fiscali per gli imprenditori che decidono di denunciare. Per un coinvolgimento più attivo nella lotta
alla mafia da parte dei giovani, chiediamo che vengano assegnati proprio a
questi ultimi i beni confiscati alla mafia. Ribadiamo l'importanza
dell'inasprimento della pena per i mafiosi, e vogliamo politiche
antiriciclaggio e più trasparenti nella gestione degli appalti. Da oggi
troverete i nostri ragazzi in tutte le piazze, da settembre in tutte le scuole
e le università, perché ovunque ci sarà un No alla mafia, noi ci saremo."
Dichiara Annagrazia Calabria, coordinatore nazionale della Giovane Italia
"Naturalmente
il primo e principale appuntamento sarà quello di Palermo il 19 luglio per la
fiaccolata in memoria del giudice Borsellino, perché non a caso abbiamo scelto
di lanciare questa campagna proprio nei giorni in cui si ricorda la strage di
via d'Amelio. La nostra azione politica e umana non può che essere orientata
sulle orme dei grandi uomini, come Falcone e Borsellino, che hanno testimoniato
attraverso la loro vita, cosa significhi donare se stessi per amore della
propria terra. Il nostro impegno
continuerà nei prossimi giorni, affinché questa campagna sia manifesto ideale
di una generazione intera, che sogna e crede in un'Italia senza mafia. Oggi
scegliamo di raccogliere idealmente quel testimone che anni fa il giudice
Borsellino ha assegnato ai giovani nella lotta alla mafia: le negheremo il
consenso, per amore nostro, dei nostri figli e della nostra terra." Dichiara
Marco Perissa, presidente nazionale della Giovane Italia, Marco Perissa.
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