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giovedì 14 giugno 2012

Diciamola tutta: Monti ha fallito.



Diciamola tutta, il mandato salvifico dato a Monti sette mesi fa sta inesorabilmente fallendo. Ricordate quel giorno di novembre in cui le tv trasmettevano il lancio di monetine all’auto su cui viaggiava un Berlusconi in procinto di dimettersi? Sembrava un nuovo 25 aprile. Tutti (quelli che erano lì) a far festa, tricolori sventolati e clacson strombazzati come se avessimo vinto i Mondiali. E poi bava che colava per Monti, l’uomo chiamato da Napolitano a salvarci. Prima è stato nominato senatore a vita, quindi investito dei massimi poteri per traghettare l’Italia fuori dalla crisi. I partiti, indeboliti e incapaci di fare il loro mestiere, si sono accodati.

Sembrava che il pericolo fosse scampato, che il Paese fosse finalmente sulla strada giusta. E come dimenticare i titoli di giornali e tg che strillavano la notizia che “Obama consultava il nostro premier per questioni economiche“. Eh sì, per qualche settimana addirittura abbiamo avuto l’impressione che il nostro algido professore, il Preside, avesse ammansito e addolcito la Cancelliera Merkel. Sarkozy prometteva di venire a riverirlo in Italia, il presidente degli Stati Uniti meditava di far aprire a Monti la sessione economica del G8. Poi, però, tutto è sbiadito. Lentamente, ma inesorabilmente. Vuoi per i ministri un po’ così in cerca di visibilità e di spazio, vuoi per un sistema politico che non ce la fa più, Monti si è imballato.

Mediare, trattare, smussare in Italia significa logorarsi. Il premier non lo sapeva, o era convinto che il suo profumo di santità gli permettesse di fare quello che nessuno prima di lui è riuscito a fare: cambiare tutto, sparigliare le carte. Oggi, sette mesi dopo l’ingresso trionfale a Palazzo Chigi (quando Repubblica apriva su sondaggi che attribuivano a Monti il 60-70 per cento di popolarità), siamo a un passo dal baratro. Come e più di prima, quando al governo c’era il puttaniere incapace di fare i conti.

Monti è costretto a convocare vertici notturni d’urgenza perché la situazione è drammatica, i bilanci non tornano, il contagio è dietro l’angolo. C’è chi parla di arrivo del Fondo monetario internazionale, una sorta di commissariamento del governo tecnico che ha commissariato l’Italia. Una commedia in cui ci sarebbe da ridere, se la situazione delle nostre tasche non fosse sempre più triste.

Fonte: Daw-Blog.

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