Tra una settimane sarà discusso in Parlamento per la ratifica, ma nessuno osa parlarne e in pochi sanno cos’è. Si tratta del “Meccanismo Europeo di Stabilità” che servirà – almeno così viene dichiarato – a salvare gli stati dell’Unione sull’orlo del default. È un organismo intergovernativo e sovranazionale e sarà gestito da persone che godranno di immunità da qualsiasi giurisdizione
di Francesco Filini.
ROMA – Fra poche settimane il Parlamento Italiano sarà chiamato a ratificare la modifica all’art. 136 del trattato sul funzionamento della UE che istituirà l’ESM (MES la sigla italiana), il “Meccanismo Europeo di Stabilità” che servirà – almeno così viene dichiarato – a salvare gli stati dell’Unione sull’orlo del default. L’ultima creatura uscita dalla fabbrica dell’€urocrazia finanziaria andrà a sostituire i fondi “salva stati” (leggi banche) EFSF e EFSM, concepiti negli anni in cui la finanza internazionale pensava che solo Portogallo e Irlanda erano i paesi sull’orlo del precipizio.
ESM, MOSTRO GIURIDICO – Il Trattato ESM prevede la creazione di un organismo intergovernativo e sovranazionale con sede in Lussemburgo, al quale gli Stati affideranno la gestione di un fondo iniziale di circa 700-750 miliardi per aiutare i membri UE in difficoltà finanziaria. Fin qui nulla da eccepire, sembrerebbe quasi un fondo comune nato dalla solidarietà reciproca tra stati per far fronte alle difficoltà della crisi.Nulla di più falso. Quest’organismo sarà gestito da persone che godranno di immunità da qualsiasi giurisdizione e i documenti che l’ESM produrrà saranno inviolabili e inaccessibili a chiunque: nell’Europa ex-democratica si istituisce un organismo sovranazionale che gestirà la politica economica dei membri che aderiscono al trattato. Nessuna trasparenza, nessuna garanzia e nessun controllo: tutti i poteri all’ESM.
COME FUNZIONA L’ESM – Il funzionamento è semplice: gli Stati “azionisti” dovranno versare la rispettiva quota all’organismo, quando un Paese si troverà sull’orlo del fallimento si rivolgerà all’ESM che provvederà ad erogare la somma necessaria a scongiurare il default, ovviamente sotto forma di prestito ad interesse. Ovvero l’organismo sovranazionale presterà ad interesse i soldi degli stati agli stati stessi. Geniale. Ma c’è di più. Quando uno stato chiederà al MES un prestito questo assumerà il controllo della sua politica economica imponendo scelte finalizzate a garantire la “stabilità”, una parola tanto rasserenante sempre più in voga nel linguaggio delle elite europee. Peccato che la stabilità di cui si parla non sia riferita all’economia ma alla finanza: le scelte che il MES imporrà agli stati ex-sovrani non saranno altro che misure di “macelleria sociale”, privatizzazioni e tassazioni orizzontali necessarie a garantire la solvibilità di uno stato.L’Italia, ratificando il trattato, si obbligherà a versare ben 125 MLD nei prossimi cinque anni. Soldi che l’Italia non ha. Quindi? Non c’è alcun problema, le banche sono state inventate apposta: ci indebiteremo oltremisura per versare soldi su un fondo che ce li ripresterà dettandoci quali misure di politica economica dobbiamo adottare. No, purtroppo non siamo su scherzi a parte.
CHI NON PRODUCE NON HA DIRITTO A ESISTERE - Il nome che l’eurocrazia ha voluto dare a questo nuovo mostro giuridico è davvero appropriato, la parola “meccanismo” ci fa intendere che le scelte di politica economica che ESM imporrà agli stati saranno semplicemente il risultato di un freddo calcolo matematico, privo di qualsiasi contenuto umano: se la sanità diverrà un costo insostenibile bisognerà privatizzarla, chi non potrà permettersela… tanto peggio per lui! Nell’Europa trasformata in un ammasso di ingranaggi finanziari mossi dal pensiero unico del profitto (delle elite bancarie, obviously), chi non produce non ha diritto ad esistere. Nel modello di società imposto dal nuovo ordine mondiale, tutto viene misurato in funzione del costo e del profitto. Persino le malattie o la disabilità saranno piaghe da estirpare perchè rappresentano un costo, una remissione. L’ESM è il trattato che mette nero su bianco la dittatura finanziaria sui popoli europei.
A BREVE IN PARLAMENTO MA NESSUNO OSA PARLARNE – Il trattato doveva essere ratificato entro la fine del 2013 ma la finanza, visto il precipitare della crisi, ha chiesto e ottenuto che venga ratificato entro Luglio 2012. Il nostro Parlamento ha già in calendario il provvedimento, fra un paio di settimane comincerà la discussione e il voto. Eppure nessuno osa parlarne. Esattamente come per Maastricht e Lisbona, i due trattati che hanno cambiato radicalmente l’assetto politico-istituzionele, anche per la legge che istituisce l’organismo di stabilità il silenzio è d’ordinanza. La misura della tragedia europea sta nel constatare che la maggior parte dei politici non sa minimamente cosa sia l’ESM, e quei pochi che lo sanno pensano che sia addirittura un’opportunità per mettere in riparo l’Italia dalla crisi. Nell’indifferenza, nell’ignoranza e nel silenzio di gente messa a rappresentare – dietro lauto compenso – il popolo italiano nelle istituzioni, è possibile ascoltare i rintocchi delle campane a morto che celebrano il funerale di secolari lotte all’insegna dei diritti e della democrazia. Benvenuti nell’era della dittatura finanziaria.
Nessun commento:
Posta un commento