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martedì 20 marzo 2012

La Grecia è alla fame: il “salvataggio” è perfettamente riuscito.



Solo uno scemo può aspettarsi di ottenere risultati diversi mettendo in atto, via via, le stesse azioni: questo scemo si chiama Fondo Monetario Internazionale. Scemo, se vogliamo essere ‘politically correct’ ed escludere il dolo. Il fatto è che in Grecia la storia si sta ripetendo, come da copione, simile ad ogni Paese che è sceso a patti con il FMI applicando la sua panacea contro il male del debito, che possiamo riassumere in tre parole: tagli, tasse e privatizzazioni. E anche questa volta il risultato è lo stesso. La Grecia, nonostante i buoni propositi, sprofonda sempre più nei debiti ormai senza avere più possibilità di uscita, dopo la confisca delle riserve auree per mano della troika. Donne incinte che “abitano” in strada, suicidi sempre più frequenti e sistema sanitario ormai collassato con la reminiscenza di malattie come AIDS e malaria. A rileggere il testo sembra che stiamo raccontando di qualche Paese centrafricano anzichè di una nazione dell’Unione Europea e membro dell’Euro. Attenzione perchè quando i predoni finanziari avranno fagocitato tutto, lasceranno comunque la morente Atene al proprio destino.

Atene - Donne senzatetto incinte lasciate in strada, i resti nel patume che diventato il pasto principale della giornata, studenti costretti a fare la fila ai centri di sussistenza per bisognosi e ora anche la diffusione di malattie gravi, ma che sarebbero tranquillamente curabili in un sistema sanitario funzionante.
I tagli ai servizi sanitari in Grecia, hanno spinto il sistema sociale e dell’health care ellenico sull’orlo del collasso, aumentando al contempo i casi di malaria e Aids nella nazione indebitata.
Il tasso di incidenza delle due malattie infettive tra i tossicodipendenti e tra soggetti che fanno uso di droghe per iniezione e’ balzato dell’1,25% nei primi 10 mesi del 2011 rispetto all’anno prima.
A lanciare l’allarme e’ la divisione greca di Medici Senza Frontiere, secondo cui la malaria, per la prima volta da quando al potere c’erano i colonnelli, e’ diventata endemica nella parte meridionale del paese, ovvero una malattia infettiva costantemente presente. La dittatura dei colonnelli e’ caduta negli Anni 70.
Reveka Papadopoulos, numero uno dell’organizzazione ellenica, ha sottolineato che in seguito ai tagli alla salute, compresi tagli al personale e diruzione del 40% dei finanziamenti agli ospedali, i servizi sociali “sono in una situazione molto difficile, se non in uno stato di sfacelo”, precisando che sono segnali chiari di un sistema che non ce la fa piu’.
I tagli pesanti, orizzontali e “ciechi” hanno coinciso con un aumento del 24% della domanda per servizi ospedalieri, spiega Papadopoulos, “in gran parte perche’ la gente non si puo’ piu’ permettere di ricorrere ai sistemi di assistenza privata. L’intero sistema si sta deteriorando”.
Ieri il Fondo Monetario Internazionale ha accordato un nuovo pacchetto di aiuti da €28 miliardi, che fara’ parte di un piano straordinario di finanziamenti pari a €130 miliardi complessivi. Atene ne ha un disperato bisogno per riuscire a ripagare i debiti e poter conservare i suoi servizi sociali. Ma se questo e’ il prezzo da pagare, sarebbe meglio ricorrere al default del debito sovrano.


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