In galera, almeno per tre mesi. Questo ha deciso stamattina il tribunale di Kollam, in India, in merito al controverso (eufemismo) incidente del 15 febbraio scorso che ha coinvolto due nostri militari del San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Non sono servite le richieste di perizie vere e incontrovertibili, nulla hanno potuto gli avvocati. Inascoltato anche chi per venti giorni andava dicendo che il diritto internazionale è chiaro, e che la giurisdizione in acque internazionali non può essere indiana. E pazienza se la legge di New Delhi prevede che per un indiano ucciso in qualunque parte del globo la giurisdizione sia sempre e comunque quella del grande stato asiatico.
Fallimentare (per non dire di peggio) è stata soprattutto la condotta della coppia Terzi di Sant’Agata-De Mistura, vale a dire il binomio formato dal ministro degli Esteri e dal suo sottosegretario. Abbiamo visto viaggi intercontinentali di entrambi, accoglienze calorose in terra indiana, discorsi e sbrodolamenti fatti dal sempre sorridente Terzi. Lui, il ministro, che annunciava di “ritardare il viaggio a New Delhi di una settimana perché tanto là c’è Staffan De Mistura”, il sottosegretario svedese-italiano che nella sua carriera ha missioni (spesso fallimentari) per conto dell’Onu.
In venti giorni di viaggi e di conferenze stampa, i due non sono riusciti a portare a casa niente. Meno di zero. Hanno solo aggravato la situazione, visto che i nostri militari sono stati sbattuti in galera da un giudice indiano.
Ma come è possibile che questo governo così stimato nel mondo, formato da gente così brava e competente, apprezzata da tutti ma proprio tutti i leader internazionali, capace di eccitare il vegliardo Napolitano, abbia toppato così clamorosamente? Semplice, perché al di là dei banchieri e dei cancellieri, di Monti e dei suoi untuosi ministri nel mondo se ne fregano.
Ai magistrati di Kollam non gliene può importare di meno della dentiera perennemente in mostra di Giulio Maria Terzi di Sant’Agata (che di professione è pure ambasciatore…), e men che meno delle aperture in burocratese di De Mistura. Quando non c’è uno spread da far calare tutto crolla. Sarebbe stato interessante, poi, sapere che ne pensa Mario Monti di tutta la vicenda, visto che sue dichiarazioni in merito se ne contano poche, pochissime.
Al di là della rabbia, dell’indignazione e del pensiero rivolto ai nostri ragazzi detenuti ingiustamente in India, il dato di fatto di tutta la vicenda è che alla prima vera prova di politica internazionale, il Governo dei migliori ha fallito. Miseramente. Si è fatto prendere a pesci in faccia. Ma siamo certi che anche stavolta c’è chi se ne starà zitto, ricordando che è peggio fare cucù alla Merkel che lasciare propri connazionali in una cella a rischiare la pena di morte.
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