Pubblichiamo una nota, certamente polemica, in merito alle proposte avanzate dall'Europa di una estensione ai paesi membri dei matrimoni gay. Non siamo mai stati favorevoli, come è immaginabile, pur non avendo mai lasciato spazio ad argomenti che potessero essere interpretati all'esterno - e quindi strumentalizzati - in chiave discriminatoria. Dal momento che siamo certi e consapevoli della nostra identità, non abbiamo mai avuto bisogno di discriminare chicchessia, fosse per la razza, l'orientamento sessuale, la fede politica o chissà quale altro parametro. Ma dal momento che questo blog è libero ed ospita liberamente i pensieri dei lettori, diamo spazio ad una riflessione sul tema...
di Alex A.
E' di questi giorni la notizia apparsa su tutti i quotidiani, di un nuovo insulto alla famiglia tradizionale, nucleo imprescindibile per natura di ogni civiltà umana. La notizia parla di un parlamento europeo che promuove una nota di indirizzamento etico-politico in cui si dice ai governi nazionali europei di riaffermare il principio di uguale trattamento di orientamento sessuale.
Andatelo a spiegare a questi dittatori del diritto ideologico forzato che la specie umana si riproduce per natura col rapporto tra due sessi differenti! Per la società come può essere utile un tale indirizzamento moralmente e naturalmente traviante che potrebbe addirittura diventare un'imposizione ai singoli stati europei, magari tramite qualche futuro trattato?
Non se ne capisce il motivo, fatto stà che questa Unione Europea come al solito pone di importanza primaria ciò che più dannoso vi può essere per minare le basi degli stati nazionali sovrani, che sempre si sono retti sulle istituzioni sacre delle famiglie, con un probabile futuro in cui la decrescita della natalità sarà arrivata vicino al livello zero e i pochissimi prossimi nascituri potrebbero crescere nella piena confusione esistenziale di una futile scelta di sessualità.
Nelle varie testate quotidiane si riporta anche un intervento strampalato di una parlamentare europea olandese(guarda caso) che testualmente dice:"il minimo che possiamo fare nell'Ue è applicare il principio di mutuo riconoscimento.Lo facciamo per la marmellata, il vino, la birra: perchè no per i matrimoni e relazioni personali?"
Un intervento che potrebbe benissimo essere uscito dalla bocca di un povero e sfortunato malato mentale; una birra la beviamo per dissetarci, il matrimonio lo facciamo per unirci e procreare, chi ha mai pensato di spalmarsi la marmellata sul fondoschiena per bisogno di sfamarsi? L'esempio calza in rapporto al tema del matrimonio.
Evidentemente queste persone non hanno bene a mente che tutto sulla Terra ha per volere divino e naturale una sua legge che non potrà mai essere contrapposta.
Fonte: Casaggì Firenze.
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