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martedì 3 aprile 2012

Eurogendfor: italici misteri.



Un piccolo mistero italiano, che vorremmo introdurre con la domanda: chi conosce il Trattato di Velsen? Ok!, capito.

Cominciamo. Velsen è una ridente cittadina dell’Olanda settentrionale di circa settantamila abitanti, che nel 2007 ha ospitato la firma di un accordo tra Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi e Portogallo per la creazione della Forza di Gendarmeria Europea o Eurogendfor, il primo corpo di polizia militare multinazionale dell’Ue. Non è un errore classificare la cosa come un mistero italico, dal momento che la sede del contingente in questione si trova proprio nel nostro Paese. Sorge pertanto un’altra domanda: a che serve l’iniziativa? Mistero, appunto.

Scorrendo la legge di ratifica del Governo italiano si rileva subito che l’idea, bella o brutta, oltre ad ospitarla, ce la paghiamo e che il contingente vedrà la partecipazione dei nostri Carabinieri. Povera Arma.

Da qui il mistero si infittisce: a fronte dell’articolo 1 del Trattato che enuncia lo scopo di eseguire tutti i compiti di polizia previsti nella gestione delle crisi (cioè?), si scopre un poco più in là che il contingente potrà operare a supporto delle polizie locali o in sostituzione delle stesse in piena autonomia. E questo inquieta lievemente, inducendo a chiederci chi sia a dirigere i nuovi pretoriani della Comunità. L’accordo dispone che essi siano diretti a turno tra i contraenti, con un comandante scelto a rotazione e secondo regole stabilite da un Comitato interministeriale (CIMIN), che ne fissa pure l’ingaggio sulla base di un non ben specificato mandato. E’ ben chiaro invece che l’Eurogendfor gode di autonomia amministrativa, di bilancio, di regolazione dell’ordine pubblico nelle sue strutture – peraltro inviolabili! – come in una zona franca, e che i suoi componenti non potranno subire alcun procedimento relativo all’esecuzione di una sentenza emanata nei loro confronti nello Stato ospitante. A chi debbano rispondere non è dato a sapere.

Per completezza di informazione: l’armatina Ue – a disposizione anche della NATO – è localizzata a Vicenza, prossima sede della base U.S.A. di Dal Molin e snodo strategico della U.S.AR.AF. (United States Army Africa), che attraverso la base di Camp Ederle coordina gli interventi dei reparti americani di terra nel continente nero, oltre che l’invio di nuove brigate in Afghanistan.

Mistero chiarito? Ma sì: è che da noi si sta bene.

di Carlo Sacchetti.

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